Eduardo Ambrosio


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QUALE DEMOCRAZIA?

STORIA > NOVECENTO > ITALIA, LA REPUBBLICA

L' ITALIANA QUALE DEMOCRAZIA?

La storia repubblicana, sviluppatasi sul filo dell'antifascismo dal 1943 in forma sì democratica, ma molto variamente connotata sia per la forte conflittualità delle classi sia per la forte diversità geografica, va rigorosamente analizzata nelle sue fasi politiche per una corretta applicazione della storia al presente.

Durante i lavori dell'Assemblea Costituente Piero Calamandrei affermò che nel "popolo dei morti", ossia nell'eccezionale tributo di vite umane pagato alla seconda guerra mondiale, si doveva scorgere la più importante fonte di legittimazione della rinata democrazia italiana ed europea. Analizzando questa prospettiva, si può comprendere come il passaggio alla Repubblica fu uno svolgimento storico più corale, e anche più contraddittorio, di quello solitamente prospettato dalla tradizione antifascista, che accentua il ruolo preminente della resistenza armata, tralasciando, nella transizione alla democrazia, la violenza dei bombardamenti angloamericani, a lungo taciuta nel rispetto del paradigma della "guerra giusta", e sui suoi effetti politici di breve e lungo periodo.
Con documentazione di archivio si può chiaramente rilevare il nuovo senso dei diritti che si diffonde tra le popolazioni più duramente colpite dallo stragismo nazifascista. Rileggendo il ruolo di rottura che la guerra assume nell'opera di Piero Calamandrei e di Eugenio Montale si può, inoltre, respingere la tesi di un diffuso trasformismo degli intellettuali italiani.
Da questa prospettiva risulta nitidamente smentita l'immagine di passività suggerita dalla teoria revisionista della
"zona grigia", secondo la quale all'8 settembre avrebbe fatto seguito una sorta di sospensione nella coscienza di sé del popolo italiano. Nel corso di una guerra totale che non distingue più fra combattenti e non combattenti, e che vanifica il potere di protezione dello stato, nasce un nuovo individualismo di segno democratico, che rompe con il potere patriarcale esercitato dal fascismo, aprendo la via al nuovo sentimento dei diritti che caratterizzerà la vita repubblicana.

Si possono individuare in ordine cronologico varie DEMOCRAZIE:

-1943-47
Democrazia di TUTTI, uniti in questo intento dall'avversione unanimemente dichiarata al fascismo.

-1948 (18 aprile)-53
Democrazia BLINDATA (Scelba), si afferma l'idea, nella classe dominante, di difendere la democrazia contro gli estremismi (ritorno fascista o comunismo) con la polizia spiegata a tutto campo e bloccando ogni tipo di riforma.

-1962-63
Democrazia CONCORDATA o PATTEGGIATA (centro-sinistra), i soggetti sociali contrattano e privilegiano i rapporti sociali (istruzione, lavoro, ecc.).

-1968-78
Democrazia CONFLITTUALE, si liberano i contrasti tra le parti sociali.

-1978-91
Democrazia dell'EMERGENZA, la necessità di bloccare le spinte anarchiche (terrorismo) e di esagerata conflittualità spinge la classe politica a varare leggi speciali (fermo di polizia, ecc.). ispirate al codice Rocco.

-1992 /94
Democrazia dei FANTASMI, mancano i soggetti fisici della politica, al contrario ci sono le forme vuote di persone, tutto è affidato alle leve istituzionali, il governo Amato incarna appunto la svalutazione della politica, funzionano le commissioni bicamerali e la magistratura.

-1995/......
Democrazia delle LOBBY (corridoi), rivendicazioni corporative, che al Nord mette insieme gli industriali (3000 tutti insieme alla riunione con il presidente Amato) contro ogni forma di dialettica con le componenti operaie, e al Sud fortifica i sodalizi mafiosi e clientelari.
Le Lobby vengono fuori allo scoperto e non si accontentano di essere rappresentati dai partiti compiacenti (pratica molto in voga negli Anni Settanta e Ottanta: un protettore qualsiasi alla ricerca di coperture o affermazioni personali comprava il simbolo di un partito minore e dettava legge), ma si espongono con propri uomini (Forza Italia - Berlusconi) e chiedono di gestire direttamente la cosa pubblica in un concerto armonico di interessi tra imperi clientelari del Sud e Industriali del Nord proponendo forme di liberismo e federalismo.




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