Eduardo Ambrosio


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ANNI SESSANTA

UNIVERSITA' > I MIEI RICORDI DA ELABORARE

2- 19.3.20 Attività virtuale: "I MIEI RICORDI" da raccogliere in un opuscolo

Il secondo invito a ricordare e quindi pubblicare su WhatApp o facebook eventi del proprio vissuto in un preciso periodo, del quale io fornisco le coordinate , riguarda gli Anni Sessanta (1960 - 1969):

SINDACI: .
Giuseppe Giordano (monarchico) (comm. vini) - Sindaco - dal 30 giugno 1952 al 20 novembre 1960.
Dott. Alfredo Catapano (DC) (farmacista) - Sindaco - dal 21 novembre 1960 all'8 settembre 1966.
Dott. Renato Saviano (DC) (medico) - Sindaco - dal 9 settembre 1966 al 15 luglio 1970.

PARROCI:
Parrocchia Immacolata Concezione
Don Luigi Prisco dall'8 marzo 1955 al 31 ottobre 1971, il parroco della mia infanzia, non sempre molto impegnato, ma riuscì, attraverso la delega a validi collaboratori, ad attivare molto bene l'Azione Cattolica.

S. Antonio
Don Costantino Salvati dall'11 aprile 1932 al 31 agosto 1971.

Carmine Boccia al Mauro
Don Alfredo Muoio dal 16 luglio 1954 al 31 maggio1969.
Don Michele Boccia dal 1° giugno 1969

Per saperne di più clicca su ambrosioe.altervista.org ai bottoni Terzigno e poi Settecento e Novecento

24.3.20: L'età della mia adolescenza e giovinezza:
scuola media (ex 1^, 2^ e 3^ ginnasiale) classica (con esame di ammissione) a Baronissi collegio per raffreddore. A Terzigno solo Avviamento Agrario (ad Ottaviano l'Industriale); poi a Napoli sia per la Superiore (una foto in gita scolastica del 1969) che per l'Università (dopo una iniziale iscrizione, entro il 5.11.69, a matematica, dopo aver sottoposto, tramite Guida, un mio opuscoletto al Prof. Piovani, ordinario di filosofia morale, su suo consiglio passai col suo aiuto, a fine dicembre, sempre del '69, a filosofia - foto tessera e libretto) .
La foto del vice parroco della mia adolescenza l'indimenticabile e caro don Giovanni Picariello (da poco deceduto), che nel 1983, l'ho avuto come collega al liceo scientifico di Cicciano. Era il tempo di una affollata Azione Cattolica animata soprattutto da Giggino 'o delegato (quel signore con la lunga barba che gira con il cane).
Prima un tentativo di un circolo fu nel 1967 in Via Diaz (affittammo 'a casa d''o pazz').
Nel '68, poi, sull'onda del Sessantotto che vivevo molto attivamente a Napoli, con una strategica e ragionata preparazione: - con cadenza settimanale ci riunivamo presso le famiglie delle ragazze per convincere i genitori a far partecipare le figlie rassicurati dalla presenza del novello sacerdote don Michele Boccia - a fine anno finalmente riuscimmo a fondare il Circolo dei Giovani (2 foto della mia tessera - la numero 1 - con firma di Annarita - presidente - e di Giuliana Casillo - segretaria; il disegno è di Rosa Guadagno, realizzato con un costosissimo cliché (non c'erano i computer), per la stampa, a Napoli; 1 foto del manifesto denuncia di contrasti) con circa 140 soci più o meno numero pari tra i sessi.

Pasquale Giugliano
Nel 1960 a 11 anni, andai a lavorare, come operatore cinematografico, nell'unico cinema del mio paese, il "Cine Teatro Don Pasquale", che era sito in via Fiume a Terzigno.
Lo sfruttamento che subivo, era totale, se compravo una colazione, avevo fatto fuori l'intera giornata di lavoro. Erano i tempi in cui il televisore lo tenevano 2 famiglie su 10, e ricordo che fino al 1959, il giovedì sera, mettevano un grosso televisore sul palco del cinema e la gente pagava per vedere "Lascia o Raddoppia" di Mike Bongiorno.

Il proiettore su cui lavoravo era un victoria- e per mettere la bobina-pizza nella parte superiore, dovettero fornirmi di una pedana.
In quei tempi, l'operatore, non poteva allontanarsi dal proiettore, in quanto, c'erano dei carboncini rivestiti di rame, che si consumavano allontanandosi tra di loro, e io dovevo avvicinarli continuamente, altrimenti si spegnevano, a volte mi addormentavo, i carboncini si spegnevano e dalla sala salivano forti bordate di fischi.

Poi le pellicole che arrivavano, erano molto vecchie e capitava di sovente che si spezzavano durante la proiezione, alche' bisognava immediatamente spegnere il proiettore, per non rovinare ulteriormente la pellicola ed evitare, che prendesse fuoco.
In quei tempi, non so', se con termini appropriati o meno, si parlava di Prima Visione- di Proseguimento della Prima Visione- di Seconda Visione e di Terza Visione. Farò un esempio per semplificare la lettura. In una città' come Napoli, usciva il film in Prima Visione, lo stesso film dopo qualche settimana. arrivava a Torre Annunziata, in proseguimento della Prima Visione, dopo un mese o più' arrivava a S. Giuseppe Ves. in Seconda Visione, e solo dopo 3 - 4 mesi arrivava a Terzigno in Terza Visione, ciò comportava, che le pellicole erano vecchie e rimaneggiate, e io passavo ore e rettificarle, facendo centinaio di incollature, usando dell'acetone, che letteralmente mi bruciavano i polpastrelli, e io cercavo di lenire il dolore, usando dei fogli di giornale, uso cuppetiell , per proteggermi le dita.
Ricordo in particolare una pellicola, " Gli Amori e le avventure di Omar Kaian " con Cornel Waild, per mettere a posto quella pellicola, feci le 3 di notte e mi presi anche un rimprovero da Don Peppe Giordano, che tornava a quell'ora dal circolo sociale a giocare a carte. Come avviene anche ora, prima della proiezione del film, venivano dati dei trailer, che noi chiamavamo, le presentazioni, dopo questi trailer, c'era la Settimana Incom, una specie di telegiornale buonista che durava 10 minuti, e ci presentava, se ricordo bene, un'Italia senza problemi. Quando sulla cabina, arrivavano le Bobine-pizze, gia' dal contenitore di metallo, mi rendevo conto della qualità' della pellicola.
Ricordo un episodio spiacevole, una mattina dovevamo proiettare il film " Viva L'Italia" di Roberto Rossellini, per delle scolaresche, film che parlava dell'unità d'Italia e dei Mille, e qui' e' inutile aprire una polemica, se quella unità è' stata utile o meno per il sud. Veniamo al fatto, stranamente c'erano delle bobine piccole e una bobina, più grande del solito, la pellicola era anche seminuova, ebbene, mentre tiravo fuori la pellicola dalla bobina, la stessa collassò' , e mi ritrovai con centinaia e centinaio di metri di pellicola da ricomporre e per fortuna, dopo ore ci riuscì. Concludo facendo un'analisi, del perché i cinema di periferia, incominciarono ad avere poco pubblico e a chiudere, nel frattempo la televisione c'è l'avevano quasi tutti, alcuni film di 3 Visione, magari arrivavano prima in TV e poi al cinema, nel frattempo i giovani si erano motorizzati, e preferivano andare a Napoli o a Torre Ann.ta a vedere i film in Prima Visione. Ciao a tutti



FOTO (visibili su facebook: Università Popolare di Terzigno): ballo in casa, saltaddosso, carrocciolo, tessera e manifesto circolo dei Giovani, corteggiamento, foto scolastica, libretto universitario, jbox, Picariello, vesuviana, i miei 18 anni




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