Eduardo Ambrosio


Vai ai contenuti

Menu principale:


FEDERALISMO

UNIONE EUROPEA

Federalismo europeo e mondiale (italiano ?)

A livello politico manca un'unione definitiva tra i vari stati della U.E., infatti, manca un primo ministro Europeo od anche un organismo di rappresentanti dei vari Paesi, che abbia pieni diritti decisionali a livello Europeo.
Questo è il vero problema, penoso da risolvere perché certamente implicherà rinunce politiche, economiche e culturali da parte dei paesi membri. Ma queste rinunce sono estremamente importanti per creare l'Europa Unita così come fu pensata dapprincipio.
Ciò nonostante, l'integrazione in una definitiva unione degli Stati Europei sembra essere solo questione di tempo, il processo sembra essere inarrestabile:
le istituzioni Europee, prime fra tutte il Parlamento Europeo, tendono a divenire sempre più governative.
Sembra possibile sperare e vedere un avvenire di unione degli Stati Europei senza l'uso di armi: il metodo degli incontri al vertice fa credere che ogni controversia possa essere risolta seduti ad un tavolo, piuttosto che su un campo di battaglia.

È auspicabile
Un federalismo europeo (meglio se delle regioni e non delle nazioni) che deve proporsi di:
1. permettere al
singolo di interagire col tutto;
2. sviluppare il
principio di sussidiarietà dove il poter più alto non può decidere per quello più basso (famiglia - quartiere - comune - regione - ecc. la decisione in casa mia è sacra per la mia famiglia).

IL PATTO E' SERIO SOLO SE STABILITO FRA UGUALI (Fedus = patto)
La Confederazione è solo alleanza o lega in cui nessuno cede potere o servizi
Finché un solo stato si può opporre non ci può essere federalismo
Principio fondamentale è la cessione del potere (cedere pezzi di potere e servizi) e la sua armonia produce la pace
Nel '700 Leibniz e Kant affermano che
la pace perpetua si ottiene dall'affermazione del categorico sull'ipotetico: la pace non come valore in quanto porterebbe il controvalore guerra, ma come istituzione.


FEDERALISMO COME VISIONE DEL MONDO

Primo esempio di federalismo sono gli USA dove la confederazione divento federale per sopravvivenza, oggi, con la centralizzazione in progress si stanno negando le premesse originarie.

Il monopolio del potere centrale dovrebbe riguardare solo difesa, politica estera e moneta. Con una devolution per tutti gli altri aspetti del potere (giustizia, servizi, istruzione, sanità, ecc.)

Altra cosa è l'Internazionalismo socialista in quanto sono previste le nazioni.


PER L'ITALIA
Si parte su basi resistenziali (Al confino fascista di Ventotene Il Manifesto Federativo Europeo - di cui, in calce, si riporta la lapide commemorativa - di Altiero Spinelli ). Se è utile un progetto centraliststico, decentrato o federale sarebbe necessario un progetto di UNIONE, muovendo dal liberale Cattaneo, dal socialisteggiante Ferrari e dal papalino Gioberti .
La soluzione che fu adottata fu quella post-napoleonica (espressione della borghesia) centralista. Anche il decentramento di
Minghetti distrarrà dal federalismo.

IL FEDERALISMO, CHE COSA E'? Il dibattito in corso in Italia

La forma di governo, già utilizzata adattata alle varie realtà in numerosi paesi del mondo (USA, Svizzera, Austria, Australia, Germania, Canada), auspicata da più parti anche in Italia, quale vero lasciapassare per l'Europa, è il federalismo per meglio e giustamente affrontare la sfida europea dell'Euro.

Ma che cosa è il federalismo? Quali sono i principi fondamentali ai quali si ispira?
Lo Stato federale affianca alla tradizionale divisione del potere (esecutivo al Governo, legislativo al Parlamento e giudiziario alla Magistratura) una territoriale tra i diversi livelli di governo al tempo stesso indipendenti e coordinati.
Lo schema più diffuso è quello di affidare ad organi di gestione politica più vicini ai cittadini (con denominazioni diverse per i vari Paesi: comuni, comunità, distretti, cantoni, stati, lander, ecc.) cioè decentrati i settori della istruzione, sanità, forze dell'ordine, protezione civile, vigili del fuoco, politiche culturali, ambiente, tutela del territorio, politica economica, politica del lavoro.
Lo Stato può, su queste materie, definire leggi quadro, ma la competenza normativa vera e propria tocca ai governi locali che rappresentano, comunque, la suddivisione, il frazionamento territoriale più o meno esteso delle nazioni (l'Europa delle Regioni). Interamente affidate allo Stato centrale le competenze in tema militare, politica estera, gran parte del welfare state (ad es. il sistema pensionistico).

Anche se l'Italia ha già dei governi locali - comuni, province e regioni - non è federale perché tali governi sono solo amministrativi, cioè amministrano in base a decisioni politiche (leggi) prese altrove, materia in trasformazione parziale per le regioni, dove sono presenti alcuni timidi tentativi di autonomia politica. Nei Paesi federali, invece, il Comune legifera su temi di sua competenza ed è dotato di potere legislativo, esecutivo e, talvolta, giudiziario.

Gli Stati federali esistenti nelle varie realtà geografiche sparse per il mondo si ispirano fondamentalmente a due diversi modelli politici ed organizzativi: un
modello concertativo (la Germania) ed uno competitivo (USA). Un terzo modello, cosiddetto misto (Svizzera), trae elementi da entrambi, nel tentativo di ricavare le caratteristiche, ritenute migliori, di ciascuno dei due sistemi.
Quello
concertativo è caratterizzato dal massimo livello di cooperazione tra i governi locali. E' necessario che tra gli stati membri vi sia pieno accordo su tutto, soprattutto sull'economia. In tema fiscale è previsto che una parte del prelievo vada a costituire il flusso per la finanza locale, mentre una parte cospicua delle tasse sia destinata alla finanza centrale. Questo modello è considerato un sistema rigido, poco flessibile, che può portare notevoli problemi nel caso di brusche variazioni delle condizioni politiche, sociali e economiche. In Germania, dove viene applicato, ad esempio, il sistema, nel suo complesso, è andato incontro a serie difficoltà, peraltro in parte ancora irrisolte, legate alla riunificazione con l'ex Germania Orientale. In generale, comunque, il modello concertativo dovrebbe essere attuabile in quei Paesi con una notevole omogeneità politica, sociale ed economica tra le diverse zone geografiche che costituiscono l'insieme federale.
Nel sistema
competitivo, la cooperazione tra le diverse regioni geografiche è limitata a pochissimi temi e c'è una diffusa libertà di competizione fra le diverse strutture locali - gli Stati negli USA - che riguarda specialmente i settori dell'economia e del fisco. Il sistema fiscale prevede le cosiddette "finanze separate".
Ogni organismo locale è totalmente autonomo nel prelievo e la finalizzazione del pareggio tra le entrate e le uscite è di sua stretta competenza. Questo sistema dimostra, rispetto a quello concertativo, una maggiore flessibilità ed il suo destino non è legato modificazioni brusche e consistenti della vita politica, economica e sociale che dovessero verificarsi sul territorio della nazione che lo adotta, o su una parte di essa.
Tra quello concertativo e quello competitivo esistono modelli intermedi: in Svizzera, ad esempio, il sistema è tipicamente competitivo dal punto di vista economico e fiscale, mentre è concertativo per alcuni aspetti di cooperazione tra i vari governi locali che vengono addirittura decisi in riunioni periodiche dei ministri dei vari Cantoni.

In questo panorama, quale modello è il migliore per l'Italia?
Il dibattito è in atto e dura da anni proprio perché la scelta è difficile, ultimamente si è fatto più intenso con commissioni bicamerali, ma siamo a livello zero sarà il parlamento, ci auguriamo, che uscirà dalle elezioni del 13 maggio 2001 compiere questo passaggio ormai inderogabile.
L'esperienza mondiale insegna che tutti e tre i modelli funzionano, anche se è innegabile tuttavia che tanto più funzionerà quanto più si correlerà alle condizioni specifiche del territorio, anche geografico, sul quale vanno ad incidere.
Nello specifico attuale italiano, il
centro-sinistra predilige il sistema concertativo ed il centro-destra quello competitivo. Certo ogni soluzione deve fare i conti con la forte differenza Nord/Sud e cercare di non acuirla ma tendere ad eliminarla, del resto, la solidarietà e la competizione sono due tra le caratteristiche peculiari di tutti i sistemi federali.

Questi due principi sembrano in contrasto fra loro e la loro coesistenza può apparire inattuabile. Ma è invece proprio nella
capacità di trovare un equilibrio, quanto più perfetto possibile, tra solidarietà e competizione, che dipende il destino dell'Italia.

______________________________________________________________________________________

Lapide del Manifesto di Ventotene (facciata Municipio di Ventotene)

IN QUEST'ISOLA
NEL CONFINO IMPOSTO DAL REGIME FASCISTA
I PRIMI FEDERALISTI ITALIANI
EUGENIO COLORNI
ERNESTO ROSSI
ALTIERO SPINELLI
MEDITANDO SULLA TRAGEDIA DELLA GUERRA
SUI DELITTI DEL TOTALITARISMO
SULLA CRISI DELLE SOVRANITA' NAZIONALI
SCRISSERO NEL 1941 L'APPELLO
CHE ANCOR OGGI PORTA IL NOME
DI MANIFESTO DI VENTOTENE
NELLA FIDUCIA CHE ALTRI CON LORO
TRAENDO DAI COMUNI ERRORI
LO STESSO AMMAESTRAMENTO
INIZIASSERO LA LOTTA
PER UN'EUROPA LIBERA E UNITA
______________
IL MOVIMENTO FEDERALISTA EUROPEO
FECE SUA QUELLA BATTAGLIA
NEL TRENTENNALE DELLA SUA FONDAZIONE
VOLLE QUI POSTA QUESTA LAPIDE
A MEMORIA DELLE SUE ORIGINI
A RICORDO DEI SUOI CADUTI NELLA RESISTENZA
A CONFERMA DEI SUOI PROPOSITI
A INCITAMENTO PER L'AVVENIRE


VENTOTENE 3.XI.1973
_________________________________________________________________________________________









Torna ai contenuti | Torna al menu