Eduardo Ambrosio


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PREFAZIONE

STORIA > NOVECENTO


IL NOVECENTO NELLA STORIOGRAFIA : problemi e periodizzazione

IL SECOLO DELLE GUERRE E DELLA MEGAMORTE


P R E F A Z I O N E



Lo studio del Novecento (convenzionalmente dal 1.1.1900 - 31.12.1999, mentre il XX secolo - ultimo del II millennio va dal 1.1.1901 al 31.12.2000, il 1.1.2001 inizia il XXI secolo ed il III millennio) finora ha avuto una posizione solo marginale nella programmazione scolastica, solo nel 1996, la legge 682 del 4/11/96 ha stabilito una nuova scansione con l'indicazione di riservare, per ogni ordine di scuola, l'ultimo anno allo studio del solo Novecento, per cui da qualche anno si nota un certo recupero, perciò si sente maggiormente il bisogno di conoscere ed approfondire le più rilevanti tematiche storico - sociali del mondo attuale specialmente quelle relative agli ultimi cinquanta 'anni.

Il tempo attuale è testimone di cambiamenti di natura epocale per cui forte è l'esigenza, soprattutto nel mondo della scuola, di "
decifrare il presente".

Nei ultimi anni, anche in relazione agli sviluppi effettivi della vicenda storica del secolo, sta maturando la percezione di una transizione dal XX al XXI secolo che permette di storicizzare il Novecento e, al tempo stesso, categorizzarlo in un
"un passato che continua", in un "passato presente", permettendone una dimensione concettualmente definibile.

Individuando nuclei tematici mirati è possibile definire le linee fondamentali di un approccio al secolo, sia in senso globale, sia con riferimento al contesto italiano.

Il presente lavoro - attraverso lezioni frontali (dalla definizione dell'oggetto alla messa a fuoco dei problemi generali di metodo storico) e spazi di discussione collettiva (per l'analisi delle categorie interpretative e delle ipotesi di periodizzazione ad esse riferibili e per considerare le più evidenti implicazioni di ordine epistemologico, derivanti dal rapporto tra la storia e le altre dimensioni disciplinari: individuazione e delimitazione del profilo e dei nodi cruciali del secolo; l'orizzonte della comunicazione tra memoria e storia; l'incrocio con la storia di genere), approfondimenti didattici (attività laboratoriali, guidate dal docente consistenti in esercitazioni e nella costruzione di percorsi mediante i materiali forniti come repertori bibliografici, cronologie, grafici, lucidi, tabelle, documenti testimonianze) l'uso massiccio di videoregistratore, lavagna luminosa e fotoriproduzione - tenta di dare una lettura della storia del Novecento senza nessuna pretesa di compiutezza anzi vuole essere uno stimolo, un punto di partenza per provocare una formazione storico - critica finalizzata alla crescita civile del cittadino alunno.

Il lavoro più importante sarà quello di scandagliare i nuclei tematici di storia generale esemplificativi nella peculiarità del Novecento, soprattutto nella prospettiva della globalizzazione o mondializzazione delle sue dinamiche.

Le problematiche privilegeranno:
-
i movimenti fondamentali dell'economia internazionale attraverso il secolo;
-
struttura ed attori del sistema internazionale nell'ultimo mezzo secolo, in particolare si leggerà l'intera vicenda secolare attraverso l'analisi dei processi e delle vicende riguardante il "gigante americano";
-
fenomeni e processi socio - politici di rilevanza interna ed internazionale (nazionalismo, etno - politica e razzismo).

Particolare attenzione sarà riservata alla trattazione in chiave critica ed interdisciplinare di tematiche concernenti la storia d'Italia negli ultimi cinquant'anni, con particolare riferimento ai seguenti argomenti:
-
dinamiche della socializzazione e della partecipazione politica;
-
caratteristiche dei processi di modernizzazione dell'Italia repubblicana:
-
integrazione sociale e formazione delle identità collettive.

NUCLEI TEMATICI:

-
Il Novecento nella storiografia: problemi e periodizzazioni
- I primi anni del secolo - La Grande Guerra
- Comunicazione e storia: manipolazione e divulgazione
- Il secolo americano
- Dinamiche demografiche e movimenti migratori
- Paradigmi della differenza: il tema dell'altro in storia ed antropologia
- Fascismo, nazismo, totalitarismo
- Storia delle donne: premesse e linee guida per un percorso possibile
- 1943, gli eventi in Italia e nel Sud
- 1946, primo anno di pace
- Il sistema internazionale tra ideologia e geopolitica: la Guerra Fredda, il bipolarismo e l'Europa,
L'equilibrio mondiale, la geopolitica, le due scuole sulla "bomba"
- La grande trasformazione: sviluppi e tendenze della società e dell'economia contemporanee
- Nazioni e nazionalismi dopo la Guerra Fredda: il caso jugoslavo
- Modernizzazione e identità nazionale: il caso italiano
- Storia ed evoluzione dell'economia italiana
- Sistema dei partiti ed elezione nell'Italia repubblicane
- L'italiana, quale democrazia?- I sindaci di Napoli dal '45 ad oggi - Zero politico - il volto nascosto della politica
- "Il secolo breve?" : per un bilancio del Novecento



IL NOVECENTO NELLA STORIOGRAFIA :
problemi e periodizzazione


E' proprio alla fine di un'epoca che maggiormente si accende la curiosità spasmodica di capire, come per chiudere i conti. Si parte dal tentativo di ripercorrerla, ma resta difficile l'orientamento.
La chiusura è sempre foriera di crisi (ideologica, sociale, politica, ecc.) per cui, per capire, si cerca di ripercorrere l'impostazione dell'epoca, ci siamo trovati in realtà "consolidati" in stato, partiti, socialità, ecc., da cui però stiamo uscendo.
Le risposte devono essere costruite per cui necessitano strumenti che dobbiamo definire.
Il rapporto fra presente e passato deve essere inserito nei tempi lunghi della storia per evitare che la storia venga appiattita dai mass media (ad esempio bisogna cogliere e valutare l'aspetto demografico: entro il 2025 la popolazione mondiale sarà di 8 miliardi di anime - più 50% rispetto ad oggi (anche se i veloci cambiamenti comportamentali consigliano un continuo aggiornamento di queste cifre)- per cui necessiteranno una doppia produzione alimentare ed una tripla produzione industriale), cioè il passato deve essere compreso attraverso il presente.
L'inizio del terzo millennio registrerà il fallimento di tutti i modelli sociali: il forte squilibrio Nord - Sud, il grave problema ecologico, il sempre maggiore bisogno energetico, ecc. La contemporaneità si caratterizza per le distanze corte (mondializzazione) e per la massificazione di partiti, ideologie, consumi, ecc.

In contrapposizione
al secolo lungo (l'Ottocento, 1789-1914, lunga proiezione dell'Antico Regime), il NOVECENTO (1914 -1991) può essere definito il SECOLO BREVE (Hobsbawm) appena 77 anni. L'inizio coincide con quello della Grande Guerra e la fine con il 1989 crollo del muro di Berlino o 1991 fallito colpo di stato comunista in Russia.
Il 1945 rappresenterà la
cesura del secolo, la prima parte caratterizzata da guerre totali, la seconda da guerre limitate (o da tre guerre mondiali due calde e una fredda).

Proprio la guerra sarà la centralità del secolo con inizio e fine a Sarajevo.

L'i
deologia eurocentrica - il centro del mondo era la city di Londra e la produzione era esclusivamente franco - tedesco - inglese - crolla nel 1914, cioè si sfalda il vecchio ordine (imposto dallo' "antico regime"), finisce l'ottimismo, la celebrazione dell'apogeo del progresso nella Esposizione Universale di Parigi a cavallo del secolo, dopo 40 anni di pace (o meglio dopo 100 anni: 1815, sconfitta di Napoleone, - 1914).

La
Grande Guerra spezza dunque l'ottimismo, determina la fine dell'eurocentrismo e diventa cesura col passato o spartiacque comportamentale, emotivo e psicologico, con l'irruzione delle masse nello Stato e la conseguente massificazione delle idee dell'ultimo ventennio del XIX secolo; idee che si trasformeranno progressivamente in partito, regime, Stato (totalitarismo).
L'elemento caratterizzante del secolo si avrà con la rottura dell'ottobre 1917, inizio della guerra civile in Russia, cioè con
il BOLSCEVISMO, quest'ultimo provocherà, per reazione, il Fascismo ed il Nazismo. Le succitate date di inizio e fine del Novecento, infatti, coincidono con quelle del comunismo.

Una delle principali chiavi di lettura del secolo è da ricercare appunto nell'analisi storica dei legami di belligeranza e di complicità tra fascismo e comunismo ambedue radicati quell'idea di rivoluzione instauratasi nello spirito europeo a partire dal 1789 (Rivoluzione Francese).
Il mondo registra la sua
massima trasformazione nel 1929 con la grande crisi, la produzione industriale si inceppa e provoca 40 milioni di disoccupati (nel 1900 si producono 4000 auto, nel 1927 15 milioni, il pieno regime, grazie alla catena di montaggio, si avrà nel 1945), ed il conseguente bisogno di ristrutturazioni.
La guerra e la produzione industriale avevano determinata una società di massa con la massificazione dei valori, delle ideologie della produzione e della partecipazione politica, ma la massa rappresenta solo lo sfondo dello scenario sociale.
L'uomo è soggiogato dai massificanti totalitarismi che concedono il suffragio universale, sviluppano interventi sociali di massa. La peculiarità dei fascismi (italiano, tedesco, russo) è cercare affermazioni con l'aiuto delle masse contro le masse.
Massiccio, per governare le masse, sarà il ricorso ai media (dischi, radio, cinema, ecc., - il laboratorio è negli USA), inoltre nasce l'industria culturale e sportiva (i mondiali di calcio, le olimpiadi, ecc.).
Le caratteristiche salienti del secolo XX sono senz'altro racchiuse nelle dimensioni della seconda guerra mondiale (1939-1945), una guerra totale e planetaria. I morti saranno molti di più ad Est (russi, cinesi, iugoslavi) - nella prima erano pari tra le parti - in quanto l'Occidente è più attento perché‚ restò impressionato nel I conflitto.

Nel 1945 inizia la
guerra civile mondiale (o guerra fredda), finisce la storia delle nazioni e tutto s'incentra su due poli (USA E URSS) in gara fra di loro, l'Europa da centro è relegata a semplice tra provincia dei poli.
La storia contemporanea, caratterizzata dalla
fine dell'eurocentrismo e dalla decolonizzazione, è leggibile solo nel senso mondiale e s'incentra sull'antagonismo dei due poli con un nuovo assetto sostenuto dalla sfida nucleare.
Il periodo 1945 - 1975 rappresenta la "
età dell'oro" con il boom neocapitalista (grazie alle grandi trasformazioni e ricostruzioni postbelliche) e le teorie del Welfare State (stato sociale e del benessere diffuso, una sorta di terza via tra economia di piano ed economia di mercato, per correggere gli sbandamenti del liberismo), si registrano mutamenti sociali e culturali.
Finisce il Medioevo perché‚ si estingue, nel mondo, la classe contadina, l'esodo verso le città assume proporzioni immani (le grandi città del mondo, nel 1950, avevano una popolazione media di 1 milione di abitanti, la stessa passa, nel 1980, a 7-8 milioni, e concentrano il 42% della popolazione mondiale), nel 1940 solo il 14% delle donne frequentava l'università, nel 1980 circa la metà. La contrapposizione di tipo ideologico Est - Ovest, determinata dall'antagonismo dei poli USA/URSS, a partire dal 1975 (crisi petrolifera) lascia il posto alla contrapposizione di tipo economico Nord - Sud, sorgono modelli omologanti e si sviluppano spinte centrifughe con la rinascita di particolarismi e separatismi, infine con l'implosione dell'URSS del 1991 si liberano innumerevoli conflitti etnici in tutto il mondo.
L
e società avanzate si "terziarizzano" decentrando gli insediamenti produttivi (tramonto dell'organizzazione fordista del lavoro); si sfalda e frana lo Stato Sociale (le politiche di Reagan e della Theacher), l'operaio garantito, grazie all'intervento equilibratore dello stato, non ama il rischio, per cui, venendo meno la funzione statale, è il lavoratore che deve inseguire il mercato; al completo sbando le politiche economiche miste pubblico/privato. Nasce l'età elettronica automatizzata.

In conclusione, il Secolo Breve sviluppatosi sul comunismo è inconcepibile senza la guerra
(l'ONU spesso - come nel Golfo e in Bosnia - è stata al sevizio di interessi particolari a mo' di associazione a delinquere, dal '45 siamo sempre in dopoguerra - il più lungo della storia) e lascia in eredità la minaccia ecologica e la forte spinta di etnicizzazione.
Gli USA come unici gendarmi del mondo hanno mostrato tutti i loro limiti.

E' necessario definire un progetto di forte riadattamento per il nuovo secolo e
erigere argini a chi attualmente tiene banco come la TV e tutti i media, perché la loro rappresentazione della storia è appiattimento, ad esempio dai giovani viene inquadrato solo il presente, manca la dimensione del passato e una qualsiasi progettazione per il futuro.

Possibili schematizzazioni della storia contemporanea:
1) di tipo più narrativo: nella definizioni degli Stati e nella giustificazione delle guerre interagiscono il sistema mondiale delle comunicazioni e le innovazioni tecnologiche che determinano una forte velocità di cambiamenti;
2)
di tipo più concettuale: l'attuale EQUILIBRIO MONDIALE dipende dalla velocità di cambiamenti che, determinata dalle innovazioni tecnologiche e dal sistema mondiale delle comunicazioni, sfocia nella PLANETARIZZAZIONE dei problemi con una COMPRESENZA delle storie nazionali.


IL SECOLO DELLE GUERRE E DELLA MEGAMORTE

Il costo in vite umane fa impallidire le dimensioni bibliche, tra guerre, genocidi e re-pressioni si sono avuti 187 milioni di morti.
Dalla competizione fra le grandi potenze esclusivamente europee, nell'età dell'imperialismo (1880-1914), affiancata dalla "pace armata" scandita dalle guerre:
russo - giapponese (1904-05), Marocchina (1907-12), italo - turca (1911-12), balcaniche (1912-13), si sviluppa la "seconda guerra dei Trent'anni" o età della catastrofe (1914-1945), tutto il periodo è unito, a livello mondiale, da un filo conduttore ed è così scandito:
-
1914-18, la Grande guerra che, con 65 milioni di soldati mobilitati, 8,5 milioni di caduti e 10 milioni di feriti e dispersi, coinvolge e sconvolge tutte le energie (tempeste d'acciaio e paesaggi lunari) e si conclude con la "pace cartaginese" di Versailles;
- guerre della Manciuria 1931-33, italo - etiopica (400.000 mila morti) 1935-36, di Spagna (più di 1 milione di morti) 1936-39, cino - giapponese 1937-45 e russo finlandese 1939-40;
-
1939-45, la seconda guerra mondiale con 92 milioni di combattenti e 55 milioni di morti di cui più di 30 milioni tra i civili.
Il
nodo del 1945 è caratterizzato dall'olocausto atomico con le bombe su Hiroshima e Nagasaki.

Il dopoguerra (1945-95) è caratterizzato dalla Guerra Fredda e da guerre guerreggiate, USA e URSS si affrontano in vari punti del globo PER PROCURA con le guerre: d'Indocina 1945-54, indo - pakistana 1947-48, arabo - israeliana 1948-449, di Corea 1950-53, d'indipendenza algerina 1954-62, arabo israeliana 1956, d'indipendenza in Angola 1961-67, d'indipendenza in Guinea - Bissau 1962-64, d'indipendenza in Mozambico 1962-74, del Vietnam 1965-75 (qui soccombe la più grande forza militare della storia), arabo - israeliana "dei sei giorni" 1967, arabo - israeliana "dello Yom Kippur" 1973, Vietnam - Cambogia 1977, Somalia - Etiopia 1977-78, in Afghanistan 1979-89, cino - vietnamita 1979 (con la fine del sogno dell'internazionalismo proletario), del Golfo (la prima) tra Iraq e Iran 1980-88 con più di un milione di morti, delle Falkland (o Malvine) 1982, Israele - Libano 1982-93, del Golfo (la seconda) 1991 (prima guerra mass - midiologica), in Iugoslavia (guerra civile) 1991-95.



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DUE DIAGRAMMI SULLA STORIA MONDIALE:



1)
PIU' NARRATIVO:


GLI STATI E LE GUERRE -> SISTEMA MONDIALE DELLE COMUNICAZIONI
> VELOCITA' DI CAMBIAMENTI
INNOVAZIONI TECNOLOGICHE


2)
PIU' TENDENTE ALLA CONCETTUALIZZAZIONE:

EQUILIBRIO MONDIALE INNOVAZIONI TECNOLOGICHE SISTEMA MONDIALE DELLE COMUNICAZIONI
\ \ | /
\ VELOCITA' DI CAMBIAMENTI
\ |
\ PLANETARIZZAZIONE DEI PROBLEMI
\ |
\-------> COMPRESENZA DELLE STORIE NAZIONALI
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