Eduardo Ambrosio


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HUME

FILOSOFIA > SETTECENTO

HUME (1711 - 1776)


HUME, CONSIDERANDO CHE LA RAPPRESENTAZIONE E' L'UNICA FORMA DI CONOSCENZA, INTERPRETA L'EMPIRISMO COME PURO FENOMENALISMO PER CUI IL SUO PENSIERO SVILUPPERA' LO scetticismo

Nel TRATTATO SULLA NATURA UMANA, H. esamina la conoscenza, la psicologia e la morale.

L'uomo può comporre ed elaborare liberamente le sue idee e slanciarsi col pensiero o con l'immaginazione senza limitazione, ma non farà mai un passo al di là delle sue impressioni di cui le idee sono scialbe tracce o copie.

Le idee si associano secondo rapporti di somiglianza, di contiguità e di causalità. Le idee di tempo e di spazio ci presentano tra gli istanti successivi e punti contigui una continuità che non esiste e che è frutto soltanto della nostra immaginazione (causalità = successione). Il principio di non contraddizione non è applicabile all'ordine dei fatti, in quanto non si può escludere a priori il contrario.

I concetti di sostanza e di esistenza non corrispondono ad alcuna particolare impressione. L'abitudine a constatare certe impressioni provoca in noi la credenza in un mondo esistente fuori di noi.
L'IO stesso è un intreccio di impressioni e di idee.

I principi morali sono relativi e sono caratterizzati dalla simpatia, che ci fa vibrare all'unisono col dolore e col piacere altrui (utilitarismo).
La religione nasce dal timore, dal bisogno, dall'entusiasmo, dall'angoscia.
Anche il bello nasce dal sentimento.

La storia dipende dalle strutture psicologiche, passionali e sentimentali della natura umana, che si esprime nella storia stessa.



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