Eduardo Ambrosio


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FICHTE

FILOSOFIA > OTTOCENTO

FICHTE (1762-1814)


L'IDEALISMO ETICO

JOHANN GOTTLIEB FICHTE fonda, subito dopo il criticismo, l'idealismo assoluto (IDEALISMO ETICO), che eliminerà le differenze fra i mondi noumenico e fenomenico, tra natura e spirito.

Il noumeno o cosa in sé, che, secondo Kant, l'uomo non può conoscere (e sarebbe la realtà fuori dal pensiero), per F. non esiste.

Il mondo, tutte le cose sono una manifestazione dello spirito. Lo spirito non è una sostanza ma un'attività assolutamente libera. Essa pone sé stessa e pone dinanzi a sé la
NATURA come un ostacolo da superare; poiché se non avesse tale ostacolo non potrebbe piegare sé stessa.
La
natura ( NON IO) sorge per opera della immaginazione produttiva, perennemente attiva e creatrice. L'io è atto che si fa in un dinamismo che nulla presuppone fuori da sé, è tendere all'infinito verso una meta ideale di perfezione

Noi vediamo di fronte il mondo empirico e non ci rendiamo conto che esso è un prodotto dello spirito, perché l'immaginazione produttiva è
inconsapevole.
L' io empirico, cioè il soggetto individuale, trova dinanzi a sé gli oggetti empirici, ma la radice tanto dell' io empirico quanto degli oggetti empirici è una sola, è l' IO ASSOLUTO,
attività originaria che si realizza creando questa contraddizione fra il soggetto e l'oggetto. La contraddizione viene superata mediante la conoscenza, ma in modo completo soltanto mediante l'attività morale.
Il fine a cui lo spirito tende è il trionfo della moralità (è morale se c'è finalità).

La Dialettica
La realtà è, per F., tutta un
prodotto dell'io assoluto il quale afferma se stesso ponendo dinanzi il non io o natura (TESI);
in un secondo momento il soggetto non riconosce la natura estranea (ANTITESI);
in un terzo momento l'io riconquista la natura mediante la conoscenza e la moralità (SINTESI).

- Ad esempio, voglio conoscere il computer, nell'avvicinarmi ad esso mi sembra tutto complicato inconoscibile (tesi), abbandono il mio linguaggio e imparo quello del computer (antitesi); a questo punto tutto è chiaro in quanto riconosco che il computer era già un'espressione dello spirito, poiché esso è comprensibile attraverso un processo razionale (sintesi).
-Un libro è tesi quando decido di volerlo leggere, è antitesi mentre leggo il suo contenuto, è sintesi quando ne conosco il contenuto -.


Il passaggio attraverso questi tre momenti (che non sono cronologici, ma soltanto ideali) costituisce la DIALETTICA.
Il termine dialettica ha un significato diverso in Kant e in Fichte. Per K. significa l'ILLUSIONE della ragione quando crede di poter andare al di là della natura e di conoscere la realtà in sé; invece per F. è proprio l' ATTIVITA' DELLO SPIRITO.
Se l'autorealizzazione dell'io puro è un dovere, l'attuazione di questo compito esige che i vari io empirici, gli individui, formino un
organismo etico, una cooperazione attiva, che trova la sua base più salda nel concetto di Nazione.
Nello sforzo per l'attuazione di un ideale infinito, ciascuno di noi acquista coscienza dell'ordine universale il cui la sua attività singola si inserisce. È una corrente spirituale che è fonte di una produzione inesauribile, circola in tutte le coscienze individuali, le fonde come in una vita sola, che è la stessa vita di Dio.

Di conseguenza l'
educazione, per F., è un'autoformazione dello spirito, la quale avviene mediante un processo in cui lo spirito sembra che debba piegarsi di fronte a qualche forza estranea alla natura nella conoscenza, e alle leggi nella moralità. Invece questo piegarsi è soltanto apparente perché quanto più l'uomo sembra obbedire, tanto più egli realizza la propria umanità e forma se stesso.

Spunti di pedagogia sono definiti specialmente nei DISCORSI ALLA NAZIONE TEDESCA pronunciati da F. dopo la sconfitta inflitta da Napoleone. Egli dice che, causa della decadenza del popolo tedesco, fu l'educazione che non aveva formato caratteri forti, ma aveva soltanto riempito la memoria, indirizzando all'egoismo anziché al senso del dovere. L'educazione deve formare uomini e deve rivolgersi a tutti i cittadini, deve essere razionale.
La riforma, che F. augura, dovrebbe basarsi sul metodo educativo del Pestalozzi e istruire al senso del dovere.
La costituzione non è contraria alla vera libertà dello spirito, necessaria proprio per la formazione dello spirito stesso.



Opere: - Dottrina delle scienze - Missione del dotto - Discorsi alla nazione tedesca.


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