Eduardo Ambrosio


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ITALIA, RECORD DI BRAVA GENTE

SAGGISTICA E POLITICA


Italia, record di brava gente




L'ITALIA AL RECORD DEGLI ABITANTI CON LA COLLABORAZIONE DEGLI IMMIGRATI. LOMBARDI IN MAGGIORANZA. DA CAROSELLO A PORTA A PORTA, DAI LATIN-LOVER AI TRONISTI, DA AGNELLI A BRIATORE. IN 56 ANNI 57 GOVERNI. BULLI E PUPE, GRANDI FRATELLI, 70 ANNI DI MISS ITALIA, 35 MILIONI DI AUTO E 63 DI TELEFONINI. 145 DIALETTI. UN PAESE DI SCOMMETTITORI. PIÙ ALTI, PIÙ BELLI, PIÙ LONGEVI. VIVIAMO DI CALCIO E MACCHERONI. IL MONDO CI CRITICA FURIOSAMENTE PERÒ INVIDIANDOCI.
SORPRENDIAMO TUTTI IN CONTROPIEDE.



Ecco l'Italia dai sessanta milioni di abitanti (17000 oltre) col concorso di tre milioni di immigrati. Siamo il ventunesimo paese al mondo per popolazione e la centesima parte degli abitanti del globo. Siamo cresciuti (5 centimetri in 50 anni); ci siamo moltiplicati (il doppio dell'800); siamo pari a francesi e inglesi, meno dei tedeschi (- 22 milioni) e più degli spagnoli (+ 20 milioni), meno dei turchi ed etiopi, la quinta parte degli americani, la ventunesima dei cinesi (rispetto alla estensione territoriale, invece, molti di più).
Siamo più belli, più longevi, più vecchi e più poveri. Abbondanza di lombardi (9,5 milioni), 5 milioni di siciliani, altrettanto di campani e pugliesi, un milione e mezzo i liguri e 4 milioni di emiliani e romagnoli.
Parliamo 145 dialetti più il politichese, il calcio da bar e l'inglese d'occasione,
yes we can.
Scommettiamo come pazzi su giochi, lotterie e bollette sportive fino a di lapidare 47 miliardi di euro in un anno: 11 milioni di italiani sono fedelissimi del Lotto. Vorremmo un casinò in ogni regione oltre alle quattro case da gioco esistenti: ci infogniamo nelle sale Bingo, la tombola elettronica per vecchie signore e pensionati.
Eravamo latin lover, siamo diventati tronisti nel salotto televisivo della De Filippi, seduti su un "trono" alla ricerca dell'anima gemella, naturalmente fornita di tutte le grazie moderne, fondo schiena a mandolino, tette senza interventi della Silicon Valley, broncio alla Brigitte Bardot, gambe cinematografiche e, dalla parte delle donne, uomini più somiglianti a Brad Pitt che a Walter Veltroni, in mancanza di meglio a Fabrizio Corona, irresistibile fotografo catanese, amico e incantatore di tutte le scosciate del Bel Paese. Cresciamo a nutella sopravvivendo alla mucca pazza, all'aviaria, e all'ultima insidia dei maiali.
Da settant'anni eleggiamo una miss a Salsomaggiore Terme senza mai portarla a vincere il titolo mondiale delle miss. Da 58 anni cantiamo a Sanremo.
In 56 anni abbiamo eletto dieci presidenti della repubblica, ventiquattro presidenti del consiglio e abbiamo cambiato governo cinquantasette volte.
Usciti dall'Azione Cattolica, per non morire democristiani siamo diventati cattocomunisti, poi un Cavaliere ci ha confuso le idee.
Andavamo a letto con Carosello, ci addormentiamo con Porta a Porta. Più della libertà amiamo il menefreghismo, l'egoismo e il consumismo tra mammoni e fannulloni. Siamo passati del night-club alle discoteche. Se andiamo un tv, è fatta. Siamo un popolo di grandi fratelli e di famosi sulle isole. Siamo sommersi da Valeria Marini, carne, amore e fantasia, tutta burro e miele. Il nostro uomo più affascinante è stato l'Avvocato di Torino, poi è arrivato Briatore. Amen.
Guidiamo 35 milioni di auto e pigiamo sui tasti di 63 milioni di telefonini. Abbiamo coste per 7.458 chilometri, appena quattrocento non risultano balenabili ma sul resto succede di tutto. Viviamo di calcio e maccheroni. Litighiamo su tutto. Abbiamo stretto la borsa e allargato la famiglia. E così una moglie tradita e non risarcita aprì la voragine di Tangentopoli. Giochiamo sempre in contropiede, di controbalzo e in controcanto. Siamo ita-liani, tutto e il contrario di tutto. Il mondo ci critica con furore, ma ci invidia. Abbiamo sempre una risorsa per stupire. E ora siamo 60 milioni.
Nonostante radio Maria - "La Madonna è tra noi, Gesù ci ama, il Paradiso ci aspetta" - noi popolo di poeti, marinai e viziosi facciamo di tutto per andare all'Inferno immergendoci nei peccati della carne. Siamo figli della lussuria. Nasce così Zoccolandia, il paese di bonazze e papponi, baldraccone e sciupafemmine, arrapati cronici e gnocche disponibili per mille euro a notte più le spese pagate. Siamo allo sputtanamento globale, al gossip delle lenzuola sfatte e bollenti. E così l'italiano latin lover, cascamorto e puttaniere occupa le prime pagine di tutti i giornali del mondo. Viva le veline, le favorite, le cortigiane. Viva l'eros, la lussuria, il vizio e le mignotte. Fratelli d'Italia, l'Italia s'è desta di reggiseno e di slip si cinge la testa.
Dopo Merlin il Casino Italia riapre con tanto di maitresse, ruffiani, zoccole e zoccoloni. Il responsabile come sempre sarebbe l'arcorese, il mandrillone, il super ministrone, il super paperone, il super pisellone, il super testosterone. Il Napoleone con l'Io iperprostatico, il super parruccone al viagra blu, il sansone dell'orgasmo infinito, il Silvio super dotato e sempre arrapato.
Invidia signori, solo invidia, ma lasciatelo in pace, lasciatelo cantare, amare e lavorare.
E invece no, in questo spasmodico desiderio di tornare al casino sfrenato, nessuna lascia il nostro un attimo solo. Con lui tutta la stampa nazionale con tanto di giornalisti eccellenti che dalla cultura dotta passano al gossip, dalla sapienza della letteratura si riducono a scriver di salotti a luci rosse con tante brave ragazze escort, disinibite e scollacciate, ambiziose ed ardite, avide e bramose.
Penne infuocate, registratori, fotografie e binocoli: tutto la luce del giorno, tutti nudi al vento. Evviva la supererezione la super prestazione, viva viva la prostituzione.

Qualcosa sfugge: l'Italia dei valori è in crisi, l'economia è a rotoli, la disoccupazione record affonda le Borse, il deficit è al 9,3% del Pil, i precari si tagliano le vene, i pensionati mangiano pane e cipolla, Tremonti sbatte la testa contro il muro, Emma Marcegaglia si strappa i capelli ramati, eppure gli italiani pensano ai bikini e alle tempeste di ormoni.
Proprio così il paese dell'olio buono, del vino buono, del pecorino, del provolone del monaco, della birra Peroni, della brillantina Linetti, delle marmellatine, dei salamini, dei prosciuttini, della pizza, del mandolino, degli scialatielli, del sole, del mare e di Maria De Filippi è in crisi e la stampa erudita si dà al gossip. Addio privacy, è tutto un reality, tutto un Grande Fratello. Un grande bordello di schampiste smutandate, sesta di tette e zero di cervello.
Questa Italia ridotta in slip e canottiera ha spostato "il baricentro all'inguine" e la dignita sotto i tacchi a spillo di una qualunque Patrizia con tarantini, tarantole e tarantelle.
E così ecco le tarantelle di Bari, di Palazzo Grazioli, di villa Certosa, di Arcore e di Alberobello per la sagra del fringuello. Ma non basta, ci sono anche le tarantelle di Santarcangelo di Romagna per la fiera del cacciatore e dell'uccello.
L'Italia delle parrocchie è in crisi ma qualche buon curato non demorde e ora pro nobis. Con messe, battesimi, comunioni e matrimoni, rosari e pentimenti, gelsomini e gigli, garofani bianche e gladioli, suono di campane a distesa arrivano le pecorelle smarrite, arrivano i peccatori che confessano peccati veniali e il prete commosso li assolve. Tutti assolti anche i direttori di quotidiani leggeri, settimanali allegri. Qualche pettegolezzo, schizzi di mare e di gossip e tante risse politiche. Le sciabolate politiche, le labbra rifatte di Alba Parietti, i nuovi seni ardenti di Simona Ventura e il ciuffo monello di Diego Della Valle in compagnia dello scugnizzo Clemente Mastella.

DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE NELLE VARIE REGIONI (IN ORDINE AL NUMERO ABITANTI):

(IL NOME DELLA REGIONE È SEGUITO DAL NUMERO DI ABITANTI, DAL NUMERO DI STRANIERI E DALLA PERCENTUALE ANZIANI OVER 65)

1- LOMBARDIA 9.642.406 - 815.335 - 19,9 ; 2- CAMPANIA 5.811.390 - 114.792 - 15,7; 3- LAZIO 5.561.017 - 390.993 - 19,6; 4- SICILIA 5.029.683 - 98.152 - 18,2; 5- VENETO 4.832.340 - 403.985 - 19,5; 6- PIEMONTE 4.401.266 - 310.543 - 22,7; 7- EMILIA E ROMAGNA 4.275.802 - 365.687 - 22,6; 8- PUGLIA 4.076.546 - 63.868 - 17,8;
9- TOSCANA 3.677.048 - 275.149 - 23,3; 10- CALABRIA 2.007.707 - 50.871 - 18,5; 11- SARDEGNA 1.665.617 - 25.106 - 18,3; 12- LIGURIA 1.609.822 - 90.881 - 26,8; 13- MARCHE 1.553.063 - 115.299 - 22,5; 14- ABRUZZO 1.323.987 - 59.749 - 21,3; 15- FRIULI VENEZIA GIULIA 1.222.061 - 83.306 - 23,0; 16- TRENTINO ALTO ADIGE 1.007.267 - 70.834 - 18,1; 17- UMBRIA 884.450 - 75.631 - 23,2; 18- BASILICATA 591.001 - 9.595 - 20,0; 19- MOLISE 320.838 - 6.271 - 21,9; 20- VALLE D'AOSTA 125.979 - 6.604 - 20,6.
(DATI ISTAT APRILE 2009)


LUGLIO 2009



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