Eduardo Ambrosio


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8.3.2016 Festa della Donna

UNIVERSITA' > ATTIVITA' ANNI SCORSI

ABBIAMO CELEBRATO LA FESTA DELLA DONNA COSI':
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La scelta dell'otto marzo per festeggiare la donna, in quanto si credeva che agli inizi del Novecento (1908), negli Stati Uniti, una tragedia avrebbe avuto come protagoniste le operaie dell'industria tessile Cotton di New York, rimaste uccise da un incendio a causa della mancanza di sistemi di sicurezza e delle cattive condizione lavorative in cui erano costretti a lavorare i dipendenti.

Il disastro causò la morte di molti lavoratori, una percentuale altissima era composta da donne di età compresa tra i 18 e i 25 anni, morte soffocate prima di riuscire a raggiungere l'uscita, che era stata sbarrata dal di fuori in modo che gli operai non potessero uscire durante l'orario di lavoro.
In realtà questo fatto non è mai accaduto, e probabilmente è stato confuso con l'incendio di un altra fabbrica tessile della città, avvenuto nel 1911, dove morirono 146 persone

Per un momento di riflessione sulla condizione femminile, sulle conquiste raggiunte e sulla strada che resta ancora da fare, propongo:

ONOREVOLE DONNA


La rigida dimensione dei ruoli umani (storicamente segnata dalle differenze sessuali) e sociali significa ancora l'esclusione storica delle donne dalla fruizione culturale e di conseguenza dalle scelte politiche, dal potere economico e dalla organizzazione della società nel suo complesso. Agli uomini lo spazio del pubblico, alle donne quello strettamente domestico che le ha obbligate a vivere di riflesso gli altri aspetti.

Il modello costruito non regge né per gli uomini né per le donne: la crisi del Welfare State. Occorre, invece, costruire una società più solidale basata sulla ridistribuzione delle risorse e delle occasioni di lavoro (come quello deflattivo dell'Ottocento o i modelli di perfetta armonia sociale e naturale delle società americane precolombiane) fra uomini e donne, valorizzando socialmente i lavori di cura (incentivando, ad esempio, volontariato, società "no profit", ecc.), finora imposti quasi esclusivamente alle donne, attraverso una riorganizzazione e riduzione di orari.

Gli orari della città (negozi, servizi, tempo libero, ecc.) si dovrebbero organizzare contemplando le moderne esigenze lavorative; attualmente tali orari rispondono a presunti bisogni della sola popolazione residente raccolta in famiglie di tipo tradizionale con la scontata casalinghità della donna, che provvede a fare la spesa, cacciare le carte, accudire la famiglia, tenere rapporti con le istituzioni, seguire l'educazione scolastica dei figli, ecc.

La tendenza conservatrice è di tagliare indiscriminatamente le spese sociali, di far pesare sulle spalle delle donne i compiti sempre più gravosi di sopravvivenza della società, di porre alle stesse, in modo sempre più drastico, l'alternativa fra lavoro e essere madre, di penalizzare le donne che si trovano in condizioni di difficoltà. Eppure nel mondo, il 67% del lavoro è svolto dalle donne, mentre le stesse ricevono solo il 10% del profitto.

La storia delle donne - dopo la pura e bella "madonna" feudale, la bella e attiva nella recitazione "diva" cinematografica" e, infine, la muta "top-model" esclusivamente corpo - nasce come conseguenza del movimento donne.

Le prime ricerche dimostrano la presenza attiva delle donne nella storia, come per rendere visibile ciò che era nascosto (la donna è stata nascosta dalla storia).
Le positivistiche conquiste ottocentesche permisero alla donna di accedere all'istruzione (la maestrina) ma contemporaneamente la allontanarono dalle lotte politiche: sembra che la donna sottoscriva lo scambio emancipazione-occultamento.

Oggi si utilizza la biografia con il rifiuto del determinismo biologico, come trama di riferimento della soggettività femminile e, per non ripartire sempre da zero, si definisce una "genealogia storica femminile", per far nascere una STORIA CON LE DONNE.

Le donne (l'altra metà del cielo - non necessariamente l'altra!) pur rappresentando oltre la metà della popolazione ed elettorato, sono presenti nei vari parlamenti in misura molto ridotta che va dal 19% circa nel Parlamento Europeo (carattere più rappresentativo che politico) allo striminzito 8-9%) del Parlamento Italiano. (Dati inizio Terzo Millennio)

La storia elettorale ha dimostrato che spontaneamente non si raggiunge una corretta rappresentanza fra i generi sia per la scarsa coscienza politica delle donne sia per il clima competitivo che la donna deve assumere nei confronti del maschio: per poter competere, la donna deve prima omologarsi al maschile.
Tutto ciò non garantisce certo il punto di vista femminile, quello cioè delle donne reali: casalinghe, mamme, nonne, lavoratici, ecc.

Inoltre, la forte instabilità politica e, soprattutto, l'assenza del punto di vista femminile si traducono in incapacità ad affrontare le grandi riforme strutturali. Si producono solo leggi di piccolo respiro e di facile contrattazione fra le parti in gioco. Le mancate riforme o il loro eccessivo ritardo creano adattamento al precario per cui tutto è lecito in attesa del cambiamento: terreno fertile per la corruzione spicciola diffusa ad ogni livello e di difficile definizione, per cui diventa un ostacolo invisibile in cui tutti si lamentano, ma nessuno è responsabile.

Da ciò la PROPOSTA di una nuova legge elettorale a numero chiuso: due liste una per gli uomini ed una per le donne , dove gli uomini votano solo le liste maschili e le donne solo le liste femminili.
Infine sulle nuove unioni, varianti della famiglia classica, è necessario prendere atto che la donna angelo del focolare non esiste più, la famiglia mononucleare ha altre esigenze come ad esempio reinterpretare la maternità, si espressione femminile ma anche funzione sociale che lo Stato deve garantire con nuovi ordinamenti: il bambino va tutelato ad ogni costo. La mamma se vuole svolgere il ruolo di mamma deve poter rinunciare alla carriera ed essere resa indipendente con un adeguato salario sociale.

APPENDICE: LE TAPPE DELL'EMANCIPAZIONE:

1903 - Il deputato Salvatore Morelli sostiene: "la tutela lavoratrici, il diritto di voto, la parità coniugi diritti/doveri"
CIVILTA' CATTOLICA: Iddio scampi le fanciulle da quell'educazione che il deputato Morelli desidera di vedere attuata legalmente al fine di preparare numerose sorelle alla Massoneria.
1904 - Ammissione delle donne alla professione di avvocato - Sciopero Sigaraie Manifattura Tabacchi di Venezia.
1906 - Sciopero "rivoluzionario" tessili e cotoniere di Torino - Richiesta giornata lavorativa di 10 ore.
1911 - Aumento iscritte alla scuola media.
1919 - Tutti al mare con braccia e gambe scoperte; no abbronzatura.
1920 - Licenziamento da tutte le fabbriche.
1927 - Nobel a Grazia Deledda - costumi da bagno con cranio Mussolini (primot-shirts)
1928 - Famiglie prolifiche esentate da tasse.
1930 - Moda: si accetta abbronzatura, leggero trucco e gonne un palmo sopra ginocchi.
1933 - Saga matrimoni: i fascisti perfetti si sposano per costruire una famiglia modello.
1937 - Pacchi-dono e sgravi fiscali a famiglie prolifiche.
Ferdinando Loffredo pubblica "La politica della famiglia" in cui la donna è considerata essere inferiore, meno intelligente dell'uomo, per niente adatta a studio o lavoro che mascolinizza, rende sterili e danneggia la stirpe.
1944-45 - Lotta partigiana.
1946 - Prima chiamata al voto.
1952 - La coppia Fausto Coppi/ Giulia Occhini è la prima sfida alla famiglia. Fascino della motorizzazione, gite e vacanze.
1955 - TV, quiz: il ministro dell'interno vieta il due pezzi.
1957 - Pio XII attacca Segni per mancata tutela moralità (Allasio/Bardot).
1958 - Legge Merlin.
1965 - Mutamento costumi: elettrodomestici, turismo massa (Franca Viola).
1968 - Contestazione: rivalutazione ruolo donna.
1971 - Minigonna, hot pant.
1974 - Divorzio - Fenomeno Brigate Rosse.
1975 - Legge aborto - Maggiore età a 18 anni.
1979 - Presidente Camera dei deputati: Nilde Jotti.
1985 - Elda Pucci sindaco a Palermo - Anna Maria Migllio questore a Terni - Ilda Boccassini procuratore a Milano - Carmelita Russo giudice a Vibo Valentia - Silvia Barecchia vice-presidente Citybank - Antonella Celletti primo pilota Alitalia …
1987 - Ilona Staller eletta in Parlamento
Anni Novanta - Donne della politica, dello spettacolo, delle professioni, dell'arte, della letteratura, della mafia.
2009 - La Regione Campania vara la legge elettorale bisex: le liste devono contenere almeno un terzo dell'altro genere e si esprimono fino a due preferenze, ove la seconda, se espressa, deve essere, pena l'annullamento, dell'altro genere.

FIGURE FEMMINILI: IPAZIA Scienziata, bella, libera. Prima martire della Ragione

Ipazia era tante cose: astronoma, matematica, musicologa, filosofa, medico e rappresenta l'origine femminile della razionalità come origine femminile della poesia fu Saffo e della filosofia Aspasia.
Visse nel IV secolo d. C. ad Alessandria d'Egitto (dove era nata intorno al 370 d. C., figlia del matematico Teone) e insegnò nella celebre biblioteca (500mila volumi), fu sacerdotessa pagana, fondendo i confini tra religione e scienza in maniera diversa da come faceva il Cristianesimo dominante. E per questo motivo fu barbaramente uccisa e suoi resti furono dati alle fiamme nel Cinerone, dove veniva bruciata la spazzatura. E quel giorno i monaci esultarono con le parole di Sant'Agostino, per il quale la donna è solo <<immondizia>>.

Ipazia è descritta come bella, intelligente, buona e generosa (la stessa Chiesa la definisce straordinaria) amata da tutti. Erede del pensiero antico, aveva rifiutato di convertirsi al cristianesimo; diceva: "Se mi faccio comprare, non sono più libera, e non potrò più studiare: è così che funziona una mente libera".
L'atroce morte di Ipazia è dovuta in quanto donna, la fecero a pezzi nella cattedrale cristiana per rendere quel massacro un simbolo, un sacrificio ma, nello stesso tempo, anche l'annuncio dell'esclusione, nel cammino dei secoli, di metà del genere umano, quello femminile, dal mondo della scienza, dove attualmente solo il cinque per cento dei posti di comando è al femminile.

Scienziata rispettata dagli uomini, veniva consultata dai politici di tutta l'aria mediterranea e aveva credito presso la corte di Costantinopoli. Insegnava le sue scienze per strada, per portare il sapere tra la gente comune. Sfidò le leggi di ciò che era socialmente accettabile, ma, per essere tutto questo rinunciò all'amore: alle richieste d'amore del discepolo Shalim rispondeva di essere sposata alla scienza, ma che, se anche volesse, quel giorno è la biologia a preservarla: ha le mestruazioni, e non cederà.

-Scientifico Rita Levi Montalcini
-Sociale Madre Teresa di Calcutta:
-Politico Margaret Thatcher

Hanno detto che… (frasi di autori celebri)

-La donna è un uomo inferiore (Aristotele, 323 a.C.)
-La donna è un uomo più morbido (Alexander Pope, 1732)
-Le bambine cominciano a camminare e a parlare prima dei maschi perché la gramigna cresce sempre più in fretta del frumento (Martin Lutero, 1556)
-Una donna che pensa è altrettanto ripugnante quanto un uomo che si imbelletta (G.E. Lessing, 1770)
-Dio ha creato le donne perché le pecore non scrivono a macchina (K.Armbrister, senatore del Texas, 1989)
-Che idea chiedere l'uguaglianza per le donne!… Esse non sono altro che macchine per la produzione dei figli (Napoleone Bonaparte, 1817)
-Le donne sono fatte per distrarre. In politica preferisco non vedere delle donne (Lech Walesa, 1981)
-Nella migliore delle ipotesi le donne sono cattive (Thomas Dekker, 1604)
-Una donna da all'uomo due giorni di felicità: il giorno in cui la sposa e quello in cui la seppellisce (Ipponatte di Efeso, VI secolo a.C.)
-La donna ha la forma di un angelo, il cuore di un serpente, la mente di un asino (proverbio tedesco)
- L'unico modo di comportarsi con le donne è fare la corte se è carina, farla ad un'altra se è brutta (Oscar Wilde)
- La mancanza di ambizione per la donna è proprio voler assomigliare agli uomini (anonimo)
- Una donna chiede volentieri consigli al marito se non altro per ignorarlo (anonimo)
- Una donna ha bisogno dell'uomo come un pesce della bicicletta (slogan femminista a
nni '60)

"NON SI NASCE DONNA MA SI DIVENTA"

…dove nulla ha potuto il diavolo, manda una donna… (proverbio polacco)





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