Eduardo Ambrosio


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800 ULTIMI 40 ANNI

STORIA > OTTOCENTO

ULTIMI 40 ANNI DELL' OTTOCENTO

Dopo l'esito della seconda guerra di indipendenza e dopo i plebisciti nei diversi territori conquistati o annessi, con la prima convocazione del Parlamento italiano del 18 febbraio 1861 e la successiva proclamazione del 17 marzo, Vittorio Emanuele II di Savoia divenne il primo re d'Italia.
La popolazione, rispetto all'originario Regno di Sardegna, quintuplicò. Istituzionalmente e giuridicamente, il Regno d'Italia venne configurandosi come un ingrandimento del Regno di Sardegna (o piemontesizzazione), esso fu infatti una monarchia costituzionale.

1861: Scoppio della Guerra di secessione americana (12 aprile)

Il neonato Stato quindi si ritrovò, fin dai primi tempi, a tentare di risolvere problemi di standardizzazione delle leggi, di mancanza di risorse a causa delle casse statali vuote per le spese belliche, di creazione di una moneta unica per tutta la penisola e, più in generale, problemi di gestione per tutte le terre acquisite. Difficoltà cui si aggiungevano altre carenze strutturali, come ad esempio l'analfabetismo e la povertà diffusa, nonché la mancanza di infrastrutture.

Le questioni che tennero banco nei primi anni dopo l'unificazione d'Italia furono la disastrosa situazione economica del Mezzogiorno e il brigantaggio postunitario antisabaudo delle regioni meridionali (soprattutto tra il 1861 e il 1869): il problema divenne noto come la "questione meridionale".

Ulteriore elemento di fragilità per il giovane regno italiano fu l'ostilità della chiesa e del clero cattolico nei suoi confronti, ostilità che si sarebbe rafforzata dopo il 1870 e la presa di Roma assumendo anche in questo caso la denominazione di "questione romana".

La Destra storica, composta principalmente dall'alta borghesia e dai proprietari terrieri, formò il nuovo governo, che ebbe come primi obiettivi il completamento dell'unificazione nazionale, la costruzione del nuovo Stato (per il quale si scelse un modello centralista - piemontesizzazione) e il risanamento finanziario mediante nuove tasse che produssero scontento popolare e accentuarono il brigantaggio, represso con la forza.
In politica estera, la Destra storica mantenne la tradizionale alleanza con la Francia,) anche se le due nazioni si scontrarono in diverse questioni, prime fra tutte l'annessione del Veneto e la presa di Roma.

Convenzione di settembre: 1865-1871: Firenze Capitale

Nel 1866 l'Italia, nel rispetto dell'alleanza italo-prussiana, partecipò alla guerra austro-prussiana, dichiarando guerra all'Austria. Tale guerra, a cui è stato attribuito il nome di terza guerra di indipendenza italiana (20 giugno - 12 agosto, combattuta contro l'impero austriaco - vittoria dell'Italia) consentì all'Italia, in base al trattato di Vienna, di estendere la propria sovranità anche al Veneto.
1867: Battaglia di Mentana: vittoria delle truppe franco-pontificie sui volontari garibaldini
1869: Roma: data di apertura del Concilio Vaticano I (infallibilità del papa - sillabo): si sostenne, tra l'altro, un governo basato sulla figura centrale del Vaticano 1871: Roma, diviene capitale
Nel 1876 il governo, presieduto da Marco Minghetti, venne esautorato per la prima volta non per autorità regia, bensì dal Parlamento (rivoluzione parlamentare - trasformismo).
Ebbe così inizio l'epoca della Sinistra storica, guidata da
Agostino Depretis. Finiva un'epoca: nel 1878 Vittorio Emanuele II morì, e sul trono gli succedette Umberto I.
La Sinistra abbandonò l'obiettivo del pareggio di bilancio e avviò delle politiche di democratizzazione e ammodernamento del paese, investendo nell'istruzione pubblica e allargando il suffragio, e avviando una politica protezionistica di investimenti in infrastrutture e sviluppo dell'industria nazionale con l'intervento diretto dello Stato nell'economia.
Per ciò che concerne la politica estera Depretis abbandonò l'alleanza con la Francia, a causa della conquista da parte dello Stato d'oltralpe della Tunisia. L'Italia entrò quindi nella Triplice alleanza (l'imperialismo sostituisce il colonialismo), alleandosi con la Germania e l'Impero austro-ungarico. Favorì lo sviluppo del colonialismo italiano, innanzitutto con l'occupazione di Massaua in Eritrea.

L'epidemia di colera del 1884-1885 aveva mietuto in Italia quasi 18.000 vittime. Francesco Crispi, appena conseguì la guida del governo, istituì al ministero dell'Interno la Direzione di sanità pubblica, coinvolgendo per la prima volta i medici nel processo decisionale. Una specifica legge del 1888, inoltre, trasformò il Consiglio superiore di sanità in un organo di medici specialisti anziché di amministratori, e creò la figura del medico provinciale. La norma stabilì il principio che lo Stato dovesse essere responsabile della salute dei suoi cittadini.

1871: formazione dell'Impero Tedesco (che durò fino al 1918)

Ultimo decennio dell'Ottocento - inizia la
Seconda rivoluzione industriale soprattutto costruzioni di armi: il carro armato

29 luglio 1900: il re d'Italia Umberto I viene assassinato dall'anarchico Gaetano Bresci.


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