Eduardo Ambrosio


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9- Costituzione della Repubblica Italiana

UNIVERSITA' > LEZIONI SVOLTE IN ANNI PRECEDENTI > LE COSTITUZIONI

Costituzione della Repubblica Italiana

Essa è la legge (o meglio norma) fondamentale della Repubblica italiana, ovvero il vertice nella gerarchia delle fonti di diritto dello Stato italiano.

Approvata dall'Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 e promulgata dal capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola il 27 dicembre seguente, fu pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 298, edizione straordinaria, del 27 dicembre 1947 ed entrò in vigore il 1º gennaio 1948.

I lavori dovevano terminare il 25 febbraio 1947 ma la Costituente non verrà sciolta che il 31 gennaio 1948, dopo aver adottato la Costituzione il 22 dicembre con 458 voti favorevoli contro 62 contrari.

" Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione. "
Piero Calamandrei.

Gli statuti preunitari: Palermo, quando il 19 luglio 1812, il Parlamento del Regno di Sicilia, (costituzione di Cadice). Nel 1848 con le rivoluzioni scoppiate durante la primavera dei popoli furono concessi dai sovrani di alcuni stati italiani alcuni statuti: quello napoletano, quelli del ducato di Parma e dello Stato della Chiesa, quello siciliano (non ottriato) e, in Piemonte, quello albertino. Nel ventennio fascista, I rapporti con la Chiesa cattolica vennero regolati tramite i Patti Lateranensi del 1929, che ristabilirono ampie relazioni politico-diplomatiche tra la Santa Sede e lo Stato italiano

Il 2 giugno 1946 si svolsero contemporaneamente il referendum istituzionale e l'elezione dell'Assemblea Costituente (sistema proporzionale e furono assegnati 556 seggi, distribuiti in 31 collegi elettorali), con la partecipazione dell'89% degli aventi diritto. Il 54% dei voti (più di 12 milioni) fu per lo stato repubblicano, superando di 2 milioni i voti a favore dei monarchici (che contestarono l'esito).

Ora i partiti del Comitato di liberazione nazionale cessarono di considerarsi uguali, e si poté constatare la loro rappresentatività. Dominarono le elezioni tre grandi formazioni: la Democrazia Cristiana, che ottenne il 35,2% dei voti e 207 seggi; il Partito socialista, 20,7% dei voti e 115 seggi; il Partito comunista, 18,9% e 104 seggi.

La tradizione liberale (riunita nella coalizione Unione Democratica Nazionale), protagonista della politica italiana nel periodo precedente la dittatura fascista, ottenne 41 deputati, con quindi il 6,8% dei consensi; il Partito repubblicano, anch'esso d'ispirazione liberale ma con un approccio differente nei temi sociali, 23 seggi, pari al 4,4%. Mentre il Partito d'Azione, nonostante un ruolo di primo piano nella Resistenza, ebbe solo l'1,5% corrispondente a 7 seggi. Fuori dal coro, anti CLN, raccogliente voti dei fautori rimasti del precedente regime, c'è la formazione dell'Uomo qualunque, che prese il 5,3%, con 30 seggi assegnati.
Giorgio La Pira sintetizzò le due concezioni costituzionali e politiche alternative dalle quali si intendeva differenziare la nascente Carta, distinguendone una "atomista, individualista, di tipo occidentale, rousseauiana" ed una "statalista, di tipo hegeliano". Secondo i costituenti, riferì La Pira, si pensò di differenziarla nel principio che per il pieno sviluppo della persona umana, a cui la nostra costituzione doveva tendere, era necessario non soltanto affermare i diritti individuali, non soltanto affermare i diritti sociali, ma affermare anche l'esistenza dei diritti delle comunità intermedie che vanno dalla famiglia sino alla comunità
internazionale.

Caratteristiche:

principale fonte del diritto, scritta, rigida, lunga, votata, compromissoria, laica, democratica e programmatica.
Il legislatore , per integrare e ampliare, adotta emendamenti quali integrazioni alla costituzione. Per quanto concerne l'attuazione, la Corte costituzionale nel 1955, il Consiglio superiore della magistratura nel 1958 e le Regioni , nel 1970 ; il referendum con la legge 352 del 15 maggio 1970
Struttura
La Costituzione è composta da 139 articoli e relativi commi (5 articoli sono stati abrogati: 115; 124; 128; 129; 130), più 18 disposizioni transitorie e finali, suddivisi in quattro sezioni: Principi fondamentali (articoli 1-12); Parte prima: "Diritti e Doveri dei cittadini" (articoli 13-54); Parte seconda: "Ordinamento della Repubblica" (articoli 55-139); Disposizioni transitorie e finali (disposizioni I-XVIII).
Il testo completo si apre con un brevissimo preambolo (seguito subito dai Principi fondamentali):

"IL CAPO PROVVISORIO DELLO STATO - Vista la deliberazione dell'Assemblea Costituente, che nella seduta del 22 dicembre 1947 ha approvato la Costituzione della Repubblica Italiana; - Vista la XVIII disposizione finale della Costituzione; - PROMULGA - La Costituzione della Repubblica Italiana nel seguente testo".


I Principi fondamentali:
personalista ( liberale e giusnaturalista i diritti inviolabili dell'uomo") - di laicità - pluralista - lavorista - democratico - di uguaglianza - solidarista - dell'unità e indivisibilità della Repubblica - autonomista - internazionalista - pacifista



La parte prima: "Diritti e dei Doveri dei cittadini".

Diritti civili: libertà individuali, collettive e diritto penale.
Diritti etico-sociali: La famiglia fondata sul matrimonio, dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli - La salute: l'articolo 32 afferma che la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo ed interesse della collettività - L'arte e la cultura: l'articolo 33 afferma che l'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento - La scuola: l'articolo 34 afferma che la scuola è aperta a tutti; quella statale è gratuita; libera e senza oneri per lo Stato quella privata (articolo 33, commi 3 e 4).

Diritti economici : L'organizzazione del lavoro: tutela, libertà di emigrazione, giusto salario, durata massima della giornata lavorativa, riposo settimanale, il lavoro femminile e minorile, lavoratori invalidi, malati, anziani o disoccupati, libertà di organizzazione sindacale, sciopero, libertà di iniziativa economica e i suoi limiti, proprietà pubblica e privata, e la sua funzione sociale, possibilità ed i limiti all'espropriazione, proprietà terriera, cooperative e l'artigianato, collaborazione tra i lavoratori, il risparmio.
Diritti politici: elezioni: sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età; - I partiti - tasse - fedeltà alla Repubblica - Servizio militare



Parte seconda: Ordinamento della Repubblica

Il Parlamento: Le Camere

La formazione delle leggi: Il Presidente della Repubblica - Il Governo - Il Consiglio dei ministri - La pubblica amministrazione - Gli organi ausiliari

La magistratura: Ordinamento giurisdizionale - Norme sulla giurisdizione

Le Regioni, le Province, i Comuni

Garanzie Costituzionali >La Corte Costituzionale

Revisione della costituzione e leggi costituzionali

Il testo originario della Costituzione, nel corso della storia, ha subito una quindicina di revisioni, o emendamenti.
Per ciò che concerne le altre leggi costituzionali, un primo insieme riguarda l'approvazione o la modifica degli statuti delle Regioni a statuto speciale, di cui alcuni sono stati approvati nel febbraio 1948 dalla Costituente.
Un ultimo insieme riguarda le leggi che introducono delle norme di natura costituzionale, e deroghe a quelle previste dalla costituzione. Tra queste sono incluse le leggi costituzionali del 22 novembre 1967 (n°2) la legge costituzionale del 16 gennaio 1989 (n° 1).

Le modifiche più significative:

La revisione costituzionale del 2001

Il Parlamento italiano, quasi alla conclusione della XIII Legislatura, ha approvato una rilevante modifica della Costituzione modificando 9 articoli della stessa, tutti contenuti all'interno del Titolo V della Seconda parte, relativo all'ordinamento territoriale italiano. La legge di revisione punta a creare le basi e le condizioni essenziali per una futura trasformazione dell'Italia in una Repubblica federale, in prima istanza rovesciando l'ordine di preminenza nella formazione delle leggi disposto dall'articolo 117: se prima venivano elencate le materie in cui le Regioni avevano potere di legiferare (in via concorrenziale) ed era lasciata allo Stato la competenza su tutto il resto, ora vengono elencate le materie di competenza esclusiva dello Stato, nonché alcune materie di competenza concorrente dello Stato e delle Regioni, mentre viene lasciata alle Regioni la competenza generale o "residuale" (cosiddetto federalismo legislativo).

La revisione costituzionale nel disegno di legge del governo Renzi


Presentato al Senato - l'8 aprile 2014, a firma Renzi e Boschi - sotto forma di disegno di legge recante "Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione" (A.S. 1429), il testo è stato approvato. Manca solo il referendum

iL REFERNDUM HA BOCCIATA QUEST'ULTIMA RIFORMA, TUTTO COME PRIMA!




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