Eduardo Ambrosio


Vai ai contenuti

Menu principale:


FONTI ORALI, IPERTESTI, LEGGI

STORIA > DIDATTICA E LAB.

DIDATTICA DELLA STORIA

GLI STRUMENTI ESSENZIALI

LE FONTI ORALI La conservazione della MEMORIA

Il tema della memoria acquista oggi una particolare rilevanza all'interno della didattica della storia e dei processi di crescita delle giovani generazioni.
La rimozione del passato, l'indifferenza verso gli eventi e i vissuti delle generazioni precedenti, l'appiattimento sul presente, il consumo immediato delle esperienze intese come atti o gesti non collegati fra di loro sono alcuni degli atteggiamenti caratteristici dei giovani d'oggi.
A tutto ciò è legata la difficoltà di progettare il futuro, di dare senso e continuità ai propri vissuti, di elaborare capacità di scelta, di partecipazione e controllo critico della realtà.
Allo stesso modo risulta compromessa una equilibrata definizione della propria identità e l'acquisizione di una compiuta cittadinanza.

Riportare alla luce la memoria della città, del quartiere, del territorio in cui si vive significa entrare in relazione con il passato, stabilire una comunicazione intergenerazionale, rafforzare il senso di appartenenza alla comunità e, soprattutto, acquisire uno sguardo storico della realtà, in grado di riconoscere la pluralità di stratificazioni e lo spessore temporale e di distinguere la molteplicità degli approcci interpretativi.

La memoria attraverso l'oblìo diventa identità collettiva e quindi storia. La memoria collettiva ha sempre a che fare con il potere che la coltiva e la costruisce per determinare l'identità voluta. Il rapporto tra memoria e storia passa attraverso il formarsi, ad un certo punto, di una certa assimilazione per cui i modelli storiografici occidentali con la narrazione cronologica hanno trasmesso il "memorabile".
La memoria nasce soggettiva ma poi si trasforma in oggettiva.

Dall'inizio dell'800 la storia particolare è ammessa accanto a quella generale senza avvertire la dicotomia.
Nel corso dell'800, il positivismo, e in parte lo storicismo, a
nnulla la soggettività perché troppo letteraria.

Agli inizi del '900 torna prepotentemente alla ribalta la
memoria collettiva dei popoli coltivata dal potere: bisognava identificare la "massa". Da qui la nuova storia (annales, anglo - sassone, ecc.) che, abbandonando il taglio politico - economico, propone una visione della storia a partire dai "luoghi della memoria" (Archivi, cimiteri di guerra, ecc.), unico vero humus della storia ed esclusivi depositi della memoria collettiva: insomma, una democratizzazione della storia, la storia di tutti a tutto tondo.
Questa nuova visione, però, dovendo considerare enormi quantità di materiale, mostra vistose crepe nello sviluppare la sintesi tra memoria e storia o nell'affrontare problemi epistemologici.
La indispensabile
globalizzazione della storia si formalizza in quella parziale e quindi necessita di scelte (itinerari, tagli ecc.), questo bisogno di settorializzare richiede l'esatta definizione di tempi, luoghi, verifiche, metodi, ecc. per cui resta un lavoro a rischio che richiede continua e rigorosa vigilanza, in quanto, si verificano numerose interruzioni storiche (ad esempio, il crollo del muro di Berlino), di conseguenza cambiano i punti di riferimento.
Ulteriore difficoltà, forse la più grande, deriva dalla presenza massiccia, nel vissuto quotidiano,
dei mass - media che, specialmente nei giovani - alunni, annullano lo spessore (il passato) della storia appiattendo tutto al presente: l'evento è la storia.

Per concludere bisogna dire che la lotta tra memoria e storia è in continua evoluzione sia per tutti i revisionismi storiografici in atto sia per il tormento delle scelte da operare, ma ciò nonostante, con Nietzche, "
non possiamo restare attaccati al PIOLO DELL'ISTANTE".

Uso didattico delle fonti orali superate le critiche degli anni '80 sul dubbio valore storico delle fonti orali, al contrario, esse sono fonti come altre e, se preconfigurate, hanno carattere scientifico.

La strategia passa attraverso:
- il coinvolgimento dello studente per confermare la sua identità;
- l'uso esclusivo delle fonti orali nella forma laboratoriale con le seguenti principali operazioni:
1) costruire il documento sonoro, operazione che va sempre fatta, anche se già esiste il documento similare;
2) corredare lo stesso di un questionario che preveda un'ipotesi di lavoro;
3) controllare rigorosamente e guidare il testimone (in genere prolisso di parole e con molte interruzione nella memoria);
4) compilare schede di accompagnamento del documento su ogni azione (nominativo, sesso, età, domicilio, ecc., dell'intervistato e dell'intervistatore, data e luogo dell'intervista, e quant'altro è possibile) per la catalogazione e quindi storicizzazione del documento;
5) trascrivere il documento attraverso numerosi ascolti sia per una riflessione produttiva sia per cogliere, attraverso il linguaggio e le sue infinite sfumature, il peculiare punto di vista del testimone: l'ascolto può essere narrativo, adattato e normalizzato, dipende dall'intervento che si fa; la combinazione di vari documenti (rimaneggiati) è la Storia;
6) operare l'analisi del testo perché le fonti orali sono sempre un misto della propria visione del mondo e gli eventi in sé nonché presentano spesso nell'esposizione sovrapposizioni del presente sul passato e viceversa, per cui la valenza storica si realizza solo dopo la scomposizione in ogni sua parte del documento e la sua normalizzazione (logica, cronologica, ecc.).
Un documento così prodotto è pronto per un confronto con altri documenti, la combinazione di vari documenti rimaneggiati formano la storia.
Pertanto, I
L LAVORO ESSENZIALE sarà lo sviluppo della COLLEGIALITA'.

MOLTO UTILI SONO:
L'IPERTESTO -Ipermedia: la multimedialità nella didattica. Lavorare con le nuove tecnologie ( ad es.: un IPERTESTO sulla Costituzione italiana).
I testi di LEGGI italiane ed europee Come quella su immigrazione e multiculturalità (vedi schede specifiche su MULTICULTURALITA' e sull'UNIONE EUROPEA).



MATERIALE:
INTERVISTE,
CAMPANIA LA MEMORIA, LE MEMORIE;
LA MIA GUERRA,
IL CONTRABBANDO,
ECC.







Torna ai contenuti | Torna al menu