Eduardo Ambrosio


Vai ai contenuti

Menu principale:


CINEMA: films, video, foto

STORIA > DIDATTICA E LAB. > CINEMA E FOTOGRAFIA

DIDATTICA DELLA STORIA

STRUMENTI ESSENZIALI: CINEMA - FOTOGRAFIA


IL CINEMA


L'immagine fotografica, cinematografia e ultimamente video, oltre a rappresentare una rivoluzione di qualità quantomeno pari a quella dell'invenzione della stampa, prevale su tutti gli altri mezzi di comunicazione. Essa riesce a darci una veloce sintesi narrativa della realtà che può anche sostituirsi alle parole. Però, data la grande facilità di manipolazione, è necessario promuovere una razionale e indispensabile educazione all'immagine.


BREVI CENNI STORICI

La storia del cinema inizia ufficialmente il 28 febbraio 1895 nel Salone Indiano del Grand Cafè di Parigi con la prima proiezione, per un pubblico pagante, di alcuni cortometraggi realizzati di
fratelli Lumiére con un procedimento, il cinematographe, da loro brevettato.
Sono c
asette rudimentali, l'uscita di una fabbrica, un bimbo che gioca, l'arrivo di un treno da una stazione, ecc.
Il primo montaggio è inglese, pratica che verrà perfezionata in America con la produzione del primo film (western).
In Francia nasce il
film d'art anche se non si perde d'occhio il pubblico popolare con episodi fitti di cadaveri e colpi di scena.


CINEMA E STORIA

Il cinema italiano ha subito incontrato la storia intrattenendo con essa sempre un rapporto privilegiato: il primo film italiano ‚ LA PRESA DI ROMA, della durata di 5 minuti e appunto a soggetto storico.
Nel contempo gli
storici italiani non hanno avuto quasi alcuna considerazione per il cinema ignorandolo completamente; eppure all'estero, il cinema di finzione è servito a costruire storie, tradizioni, ecc.: esempio principe è il western americano, con esso è passato come genere (cinematografico) epico il genocidio dei Pellerossa (solo in minima parte controbilanciato recentemente da film come BALLA COI LUPI).

Negli
Anni Dieci il cinema esce dal circuito del divertimento di fiere e baracconi, come era stato sino ad allora, e diventa opera artigianale e successivamente anche d'arte; i primi autori sono quelli teatrali, a Napoli, è l'autore teatrale Roberto Bracco, perseguitato poi dal fascismo, a promuovere il primo cinema con SPERDUTI NEL BUIO, andato distrutto ad opera dei tedeschi, con la regia di altro uomo di teatro Martoglio: il film è, per la prima volta d'ambientazione esterna, rappresenta, attraverso la storia di una trovatella, il contrasto sociale tra il vicolo e il quartiere - bene, con la tecnica del montaggio alternato, poi, ripreso abbondantemente dal cinema dell'Est, soprattutto sovietico.
Il film, senz'altro il capostipide del Novecento, fu censurato dal fascismo che favoriva filmetti d'intrattenimento, costruiti in studi ovattati, dei cosiddetti
TELEFONI BIANCHI.

Negli
Anni Venti i cineasti in importanti centri fioriti a Roma, Torino e Napoli (con Troncone) sviluppano il cinema REALISTA, con riprese della vita reale, ma ben presto il fascismo con CINECITTA' accentrerà tutto negli studi cinematografici (il cinema potente propaganda).

Negli
Anni Trenta, Napoli, e non solo, viene filmata in studio con una addomesticata immagine da cartolina (artefatta), scompare la dura realtà attraverso anche campi lunghi su paesaggi dove non si distingue il disagio particolare, si prediligono le canzonette per rappresentare la spensieratezza, ecc.
A t
ornare per le strade alla ricerca della realtà, dopo i timidi tentativi già durante la guerra, sarà Roberto Rossellini con il filone del NEOREALISMO, non più soggetti artefatti d'intrattenimento ma realtà e il proletariato come protagonista.
Nel
'44/45, con ancora i tedeschi in Italia e in netta rottura col passato, esce dagli studi e gira per le strade con riprese della dura realtà della guerra (nelle vere macerie e con divise militari autentiche) ROMA CITTA' APERTA, film rivoluzionario per eccellenza. Seguirà PAISA', film in 6 episodi di cui la metà sul Meridione e uno su Napoli (lo scugnizzo che ruba le scarpe ad un sergente negro americano, il quale, prima l'insegue per punirlo poi si unisce a lui in un affettuoso abbraccio sulle macerie fumanti, perché entrambi vittime di un destino di emarginazione) prima vera rappresentazione di Napoli.

Si registra, poi, una d
escrizione programmatica e didascalica della Resistenza con MACCHINA AMMAZZACATTIVI, VIAGGIO IN ITALIA, MIRACOLO (con Anna Magnani).
A pochissimi mesi dall'occupazione,
nel '45, Girolamo Gentilomo gira 'O SOLE MIO , primo film sulle Quattro Giornate di Napoli, dove un ufficiale americano si fa paracatutare su Napoli e dalla Radio Napoli canta canzoni per fornire messaggi in codice agli Alleati.
Il film, molto criticato dai cattolici perché mostra la Napoli meno nobile, con una patina di tradizione e neorealismo ricalca
ROMA CITTA' APERTA, il film, girato nei luoghi stessi ancora intatti con lo specifico intento di riconoscerli, ha anche uno spessore documentario, fornendo una chiara rappresentazione di una élite (borghese, intellettuale, ecc.) che partecipa alla Resistenza ed il popolo attento solo alla sopravvivenza con la borsa nera, solo alla fine riscattato con una partecipazione attiva alla lotta.

Le 4 Giornate non furono per niente filmate, unico documento originale è di un certo Amoruso, regista popolare, che filmò l'esecuzione di un marinaio sulle scale dell'Università, anche il film MALASPINA contiene generiche scene reali (come i bombardamenti della stazione) - la classica immagine dello scugnizzo che lancia la bomba molotov contro il carro armato è finzione cinematografica.

La sezione documentaria della cinematografia non sempre è oggettiva come dovrebbe proprio per la facilità della manipolazione e ogni regime, tanto più se in guerra, usa il documentario per la propaganda (
il fascismo tramite l'Istituto LUCE - La Unione Cinematografia Educativa - ed i cinegiornali, proiettati prima e dopo i film nelle sale).
IL film
Le QUATTRO GIORNATE di Nanny Loy del '62 viene dopo il decennio alquanto spensierato cinematograficamente degli anni '50 senza alcuna produzione realista, è poco amato dagli intellettuali per il suo carattere eccessivamente popolare (si parla in dialetto), epico e populista. Il regista, molto disinvoltamente, afferma che la tinta forte è voluta, il film fu girato per motivi politici era forte allora la tentazione a destra (Tambroni).

Con gli
Anni Sessanta, quindi, riprende, anche se senza capolavori ma con una certa dignità, una produzione con solo una parvenza di realismo (commedia) come TUTTI A CASA di Zampa (dove memorabile è la frase del tenentino protagonista - Sordi - preso da due fuochi e imbarazzato: "Signor comandante, i tedeschi si sono alleati con gli americani").
Questo filone avrà più successo di quello neorealista e si diffonderà nelle masse per cui la riflessione degli italiani sul cinema storico arriverà su quello meno impegnato.

Il
NEOREALISMO fu un fiasco commerciale, De Sica, Eduardo, Borboni ed altri realizzarono film di cassetta per potersi poi permettere l'opera d'arte, del resto il cinema è arte ma anche industria.

IL FILM STORICO HA DUE PRINCIPALI CHIAVI DI LETTURA:
1) IL RACCONTO DEL FATTO IN SE';
2) LA LETTURA DEL PRESENTE CHE SI FA NEL MOMENTO STORICO, cioè la lettura che il regista propone con il punto di vista del SUO presente.

A Napoli distinguiamo la cinematografia del periodo Laurino con la produzione di Rosi: LA SFIDA, la camorra dell'entroterra che si trasferisce in città, da un fatto di cronaca (Pascalone 'e Nola) racconta tutte le fasi dell'inurbamento camorristico; LE MANI SULLA CITTA', film-inchiesta sul saccheggio di Napoli, anche gli attori sono caratterizzati: accanto al puro attore Rod Staiger, recitano l'impulsivo Alberti (quello del liquore Strega) e Carlo Fermariello protagonista anche nella realtà di quanto raccontato; IL CASO MATTEI, la corruzione ad alti livelli. Dello stesso periodo è DELITTO D'ONORE di Germi, nella formula commedia si racconta il costume, il filone letterario di De Sica e le varie tipizzazioni ridicole dell'italiano medio di Sordi; formule non sempre apprezzate in Italia ma molto rivalutate in Francia.
Aspetto importante e da rivalutare è il
documentario d'arte del periodo '40/50 con firme prestigiose dei principali cineasti italiani (Risi, Strade di Napoli - Emmer, Miracolo di S.Gennaro - Lizzani, Nel Mezzogiorno qualcosa è cambiato - I sassi di Matera, ecc. - ancora De Sica ed altri), che, girati alla scoperta della sua parte marginale, forniscono l'immagine del Mezzogiorno dalle tradizioni centenarie e millenarie prima dello scompaginamento provocato dall'emigrazione.

Negli Anni Cinquanta, oltre l'immagine cartolina, si rappresenta una città dolente, con numerose rappresentazioni con film napoletani e inserti in vari film non partenopei (PROIBITO RUBARE, il prete parte per missione per l'Africa ma si accorge, nel viaggio, che l'Africa era a Napoli - in Sciusà è presente l'orfano napoletano - ecc.), insomma "LA NOTTATA NON PASSA"; non vi è alcuna rappresentazione della Resistenza (Lauro non celebra lo scugnizzo imprigionato dalle tradizioni, pur da grande imprenditore quale era - Berlusconi è un altro aspetto: quello proiettato in Europa), né può essere considerato esaustivo il limitato apporto del teatro (Napoli Milionaria di Eduardo).

Dagli
Anni Sessanta, anche se non si può definire, rifiutata dagli stessi autori, una scuola napoletana, molti autori di cinema, come Corsicato, hanno portato una ventata di novità con un cinema d'autore.

Anche i temi risorgimentali, in varie epoche, hanno corposamente interessato il cinema.
Da segnalare:

  • 1860. I Mille di Garibaldi del 1934 di Alessandro Blasetti.
  • Senso del 1954 di Luchino Visconti con Alida Valli e Farley Granger.
  • Piccolo mondo antico del 1941 di Soldati sempre con la Valli.
  • Viva l'Italia! del 1961 di Roberto Rossellini con Renzo Ricci.
  • Nell'anno del Signore del 1969 di Luigi Magni con Nino Manfredi.
  • Il Gattopardo del 1963 di Luchino Visconti con B. Lancaster, C. Cardinale e A. Delon.
  • I Viceré del 2007 di Roberto Faenza.


Materiale disponibile
: films, documentari e opuscoletti:

FILMS :
1) LE QUATTRO GIORNATE DI NAPOLI,
2) IL GATTOPARDO marzo 1963
(tratto dall'omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa)
3) I VITELLONI,
4) IL NOME DELLA ROSA,
5) ROMA CITTA' APERTA,
6) LA GATTA CENERENTOLA,
7) DOCUMENTARI STORICI (film vero - istituto Luce, elenco a parte).

DOCUMENTARI:
La Grande Guerra video documentario
IL
900 SU CD (distinta a parte);

OPUSCOLETTI:

1) COMUNICAZIONE E STORIA,
2) STORIA DEI MEDIA,
3) LE ORIGINI DEL CINEMA.


LA FOTO

Ricercare ed esaminare una
foto vecchia di luoghi e soggetti conosciuti, poi riprodurne una attuale, possibilmente con lo stesso punto di vista.

Confrontare le due foto individuando le variazione che verranno poi giustificate attraverso la storia generale.

Il materiale fotografico, utilissimo il testo di
Messina

"Fotografia e storia d'Italia"


(disponibile) della Loffredo.







Menu di sezione:


Torna ai contenuti | Torna al menu