Eduardo Ambrosio


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NAZIONI E NAZIONALISMI

STORIA > I TEMI DEL '900 > NAZIONALISMI, JUGOSLAVIA

NAZIONI E NAZIONALISMI DOPO LA GUERRA FREDDA



Nel 1989, con l'abbattimento del Muro e con il definitivo declino del bipolarismo (seguito all'ordine imposto ad Yalta nel 1945), sono finite le "regole" e la "pace imposta" dalla Guerra Fredda, l'ordine mondiale si è dileguato ancor prima di essere costituito, per cui si è assistito ad una frammentazione del sistema internazionale o meglio al disordine delle nazioni.
Dalla fine della Guerra Fredda appunto si ha la decomposizione dell'assetto geopolitico e la rilegittimazione (prima con l'atomica era impossibile guerreggiare in modo classico) della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali.
Un vero e proprio spartiacque per gli organismi internazionale è appunto il Sud - Est Europeo e la relativa Guerra dei Balcani è stata scatenata, utilizzando il feroce odio interetnico, allo scopo di cancellare quel crocevia di popoli ed erigere nette barriere di separazioni di Stati e di popoli.
In questo contesto, vero banco di prova per il continuo cambiamento di fronte, gli USA non hanno mai mostrato la "attenzione" come per altri conflitti e l'ONU ha rivelato tutti i suoi "limiti", mentre si andavano sviluppando:
NAZIONALISMO, ETNOPOLITICITA' e conseguente RAZZISMO.

Il NAZIONALISMO come identità sussidiaria emerge, in questi anni, prepotentemente ad Est perché a lungo compresso dai regimi totalitari. Esso assume connotati aggressivi e disgreganti, al contrario, il nazionalismo dell'Ottocento, con una funzione di propaganda, concentrava e aggregava politicamente per lo sviluppo della nazione: la Serbia grazie ad alcuni intellettuali, emulando Piemonte e Prussia, formerà nel 1918 il regno serbo - croato - slavo.

L'ETNICITA' (ETNOPOLITICITA'), e non la cittadinanza, come ancoraggio della rappresentanza politica: per i Croati, ad esempio, lo Stato non è la regione Croazia ma dove sono i croati, si comprendono così anche le forti spinte che vengono dalla numerosa comunità croata del Canada.

Il RAZZISMO è differenzialista con il ripudio della differenza (tratto, peraltro, dominante nel conflitto interjugoslavo):
-
commercio di armi internazionale sia da Est, sia da Ovest, con interessi nella droga;
- grossi aiuti tedeschi poi anche dagli USA per la Croazia;
- pulizia etnica.

I nuovi nazionalismi sono:
etnocentrici
(regionalismi, fondamentalismi),
orizzontali (aggregazioni di territori diversi),
disintegratori (anarcoidi),
esclusivisti (distruzione collegamenti simbolo come il ponte di Mostar - ponte ottomano sul fiume Neretva in Croazia, distrutto nel '93, ora c'è un ponte provvisorio, Unesco e Banca Mondiale, però, stanno finanziando la sua ricostruzione - e simboli di unione come monumenti ai caduti a causa del fascismo);
con essi riemerge il
nazionalismo primitivo che significa tribalismo, localismo e etnocentrismo.



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