Eduardo Ambrosio


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1° quaderno: PROGR. FESTEGG. e Presentazione PILLOLE DI STORIA

LA CITTA' DI TERZIGNO > 1913\2013 CENTENARIO AUTONOMIA COMUNALE

1° quaderno


CENTENARIO

della Autonomia Comunale di

TERZIGNO



di Eduardo Ambrosio

Terra mia bella e violentata, terra di leggenda, di vigneti che si spandono alle falde
del monte, con la musica dei torchi, che, d'ottobre, avverto, qual piacevole danza, dolce
melodia che si fonde con il liquore che, gioioso e rosso come la terra di fuoco che lo ha
generato, a fiumi scende dai tini; dai campi di pesche e crisommole, dagli odorosi
giardini di fiori d'arancio, dai vulcanici pendii d'oro coperti da profumate ginestre.
La tua aria respira con i boschi e, nelle sere d'estate, è carezzata
dal soave sapore di brezza che scende dai colli.
L' originale bel nome è l'emblema della
tua esclusività, è la tua forza di
reagire e, nonostante le tante
mortificazioni a cui
sei costretta,
risorgerai.
Resisti,
sii forte,
sei di
fuoco!
RISCOPRIRE LE PROPRIE RADICI
PER RAFFORZARE L’IDENTITA’



LO STEMMA CIVICO
Scudo diviso in due parti da una striscia argentea orizzontale: nella parte superiore vi è raffigurato un tralcio di vite fogliato con grappolo d'uva nera, in quella inferiore trova posto una stilizzazione del Vesuvio fumante; sopra vi è raffigurata una corona turrita; sotto sono stilizzati due ramoscelli di quercia e alloro, incrociati e annodati da un nastro, che salgono lungo i fianchi dello scudo; sui lati del nastro vi è scritto: "TER-IGNIS".


___________________________________________________________
PROGRAMMA DEI FESTEGGIAMENTI
PER L'INTERO DUEMILATREDICI ED... OLTRE

PRECEDUTO DA UN AUGURIO DEL SINDACO - DALLA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO DEL SOTTOSCRITTO - DA UN SALUTO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE CON TUTTA L'AMMINISTRAZIONE, DELL'ASSESSORE ALLA CULTURA, DEL CONSIGLIERE COMUNALE DELEGATO - DA UNA PRECISA LETTURA ARCHITETTONICA DI TERZIGNO

CLICCA QUI PER LA RACCOLTA COMPLETA DELLE FOTO DI TERZIGNO


Molto piu’ di 100 anni!
Domenico AURICCHIO
Sindaco di Terzign
o


L’invito di porgere la mia introduzione a questo prezioso documento,
in preparazione del “CENTENARIO” del Comune di Terzigno,
è per me, più da semplice cittadino che da sindaco, un chiaro motivo
di orgoglio e grande soddisfazione.
Non ho pensato, prima di qualche settimana fa, ad un anno,
il 2013, in cui saremo chiamati, con l’intero popolo terzignese,
a festeggiare la nostra autonomia politico-amministrativa,
conquistata da un secolo, ed a sostenere ogni atto rivolto
ad un nostro risorgimento civile e sociale.
Il 2013 sarà un anno in cui Terzigno ed i terzignesi saranno capaci
di dimostrare che il lungo cammino, intrapreso verso lo sviluppo
e la modernizzazione del nostro territorio, non può limitarsi al minimo
e riduttivo racconto di questi ultimi CENTO ANNI; se ciò accadesse,
sarebbe davvero ingeneroso verso quanti hanno vissuto in centinaia e
centinaia di anni, se non in più di DUE MILLENNI, abitando le nostre
amate, amene e fertili contrade, sin dai primordi della nostra antica e luminosa storia.
Una prova tangibile di questo nostro retaggio culturale, oltre che
socio-antropologico, è costituita dalla presenza di luoghi e reperti archeologici
da rivalutare, ed “a breve!”, dando l’opportunità, non solo a
competenti ed esperti, di farli conoscere ad un pubblico più vasto.
Senza volere scadere in commenti di facile ed insincera retorica,
è giunto veramente il momento di difendere appassionatamente i nostri
splendidi ed impareggiabili luoghi, recuperando totalmente la nostra
impagabile dignità di persone amanti della “nostra terra”.
Il 2013, con la celebrazione del CENTENARIO del Comune di
Terzigno, tramite le numerose manifestazioni e i considerevoli eventi,
che si alterneranno lungo tutto il corso dei prossimi dodici mesi, deve
rappresentare per l’intera nostra cittadinanza l’irripetibile occasione di
conoscenza, rilancio e stima, non solo delle risorse naturali, che il buon
Dio ci ha benevolmente voluto donare, dandoci la fortuna di sfruttare
le nostre ricchezze agricole, del suolo e paesaggistiche (come, ad esempio,
vigneti, pietra lavica, pinete, ecc.), ma anche dell’immensa qualità
spirituale, morale e civile dell’intera nostra Comunità!


Centenario del Comune di Terzigno
a cura di
Eduardo AMBROSIO


Terzigno, come comune autonomo, compie 100 anni, pur essendo, quale comunità cittadina, datata molti secoli avanti. Celebrare una ricorrenza come festeggiare gli anni (precedenti festeggiamenti per i 70 anni nel 1983), può diventare un’occasione propizia per rileggere la propria storia, riscoprire le radici, rafforzare l’identità. Tale iniziativa è importante per la comunità: necessita oggi, proprio oggi, ritrovarsi insieme… per andare oltre. La politica, oggi, deve sapere stimolare la cultura, l’imprenditoria, i sentimenti di una collettività per dirigere le azioni comuni verso il comune bene: unico compito di chi amministra e intende farlo con amore e passione.

Agli inizi del Novecento, dopo il ristoro dei danni dell’ennesima
eruzione del Vesuvio, quella del 1906, si palesa una prima timida emancipazione
cittadina attraverso la realizzazione di vari ammodernamenti
(una sistemazione stradale; la costruzione, nel 1911, di una prima rete
di distribuzione idrica, arrivano, come a Napoli, le pregiate e fresche
acque del Serino, la realizzazione, nella primavera del 1924, di una prima
rete elettrica), a Terzigno, si eleva forte la richiesta al Governo della
Autonomia Amministrativa, uno dei più accesi sostenitori fu il notaio
del comune di Ottajano Gregorio Gionti; finché re Vittorio Emanuele
III, su proposta del capo del Governo (Giovanni Giolitti), il 22 giugno
1913, con decreto n. 661 (ratificato, per la guerra, solo il 1° gennaio
1917) eleva Terzigno a Comune autonomo con un territorio di 2.351
ettari. (vedi copia decreto)
La lentezza della burocrazia, però, determinò come Ufficiale dello
Stato Civile solo nel 1916 un Commissario Prefettizio nella persona
dell’avv. Emilio Petrocelli. Nei Registri degli Atti di nascita, di morte e di
matrimonio nel settembre 1916 compare la dizione “Terzigno Comune
autonomo”: il primo in assoluto, alla pag. 46, è l’atto n. 135 delle nascite
del 21 settembre. Il periodo particolare - era in corso la Grande Guerra
- non permise, come in tutta Italia, di tenere elezioni comunali.
Nell’estate del 1920 si tennero le prime elezioni comunali e il 28
ottobre il primo Consiglio Comunale di Terzigno elesse l’Avv.
Cav. Nicola Bifulco, primo sindaco del Comune di Terzigno.

IL PROGETTO volto a realizzare una serie di attività di genere
vario (ludiche, celebrative, cu/olturali, ecc.), spalmate
lungo tutto il 2013, nonché la redazione di un documento,
per aggiungere e completare quelli già esistenti, con cui
promuovere il territorio terzignese, attraverso le sue offerte
uniche di artigianato artistico, produzioni tipiche, contesti
naturalistico-ambientali, beni storico-architettonici e tradizioni
popolari. I festeggiamenti sono il recupero delle ragioni
profonde per cui siamo al mondo.
- si pone come OBIETTIVI:
recupero della memoria e scoperta - o meglio riscoperta e della sua
gente, attraverso le varie iniziative promosse per la loro fruibilità, con
attendibilità sul territorio e con una sequenza temporale narrativocasuale.
I ricordi del passato, le potenzialità del presente, i traguardi
del futuro possono diventare in maniera sempre più serrata, ricerca
dell’identità. Il progetto intende promuovere, altresì, una nuova cultura
(attraverso l’attivazione di iniziative capaci di attrarre l’interesse) che sia
in grado di potenziare le capacità espressive e comunicative dei giovani
affinché possano essere sempre più autonomi con maggiore capacità
di relazionarsi e trovare un giusto posto nella società attuale. Inoltre, il
progetto cercherà di avviare in modo permanente l’attività di informazione-
comunicazione
- utilizza quale STRATEGIA:
attraverso tutto quanto proposto si valorizzerà la località di Terzigno.
Essa diventerà luogo dei ricordi, ma fornirà anche una miniera di spunti
per il recupero dell’identità, agricola, imprenditoriale. In un messaggio
che, pur valorizzando il territorio, diventa universale: la memoria come
identità per la costruzione di un futuro che è globale ma locale
(glocal:
si è abitante del villaggio e cittadino del mondo).
E tale esperienza
la si porterà, per conoscenza nelle scuole.
- vuole definire il TARGET
c
onsolidamento dell’identità storica, attualmente frammentata e lontana
dall’essere patrimonio collettivo condiviso; promozione del patrimonio
artistico e co/ulturale; rafforzamento della vocazione commerciale
dell’economia locale, attraverso la sensibilizzazione degli imprenditori
locali verso l’utilizzo di pratiche di gestione di tipo manageriale; coinvolgimento
dei cittadini in tutte le fasi di realizzazione.


Un mio appello alla Terzigno impegnata

In una comunità non bastano più le punte avanzate o vivere di rendita assaporando gli ultimi
bagliori, “seduti sulle spalle di giganti”. Non bastano individualità di spicco, i singoli per
nascondere le debolezze ed occultare un generale sprofondamento. Del resto per essere qualcuno è
necessario che gli altri lo riconoscano, percui abbiamo bisogno degli altri (per esempio: dire grazie
rappresenta contemporaneamente il riconoscimento di un debito e di un diritto verso gli altri).
La mancanza della cultura accompagna ed accelera un decadimento dei valori umani.
Non si può essere cittadini completi senza conoscere la storia del
proprio paese, senza padroneggiarne i valori più duraturi.
Non va ripetuto l’errore di affidarsi ad una data o ad un periodo, poi quando è passato l’evento
spegnere la luce. La
cultura - popolare non perché scadente, ma perché di tutti - deve esistere
per volontà dei cittadini,per l’apporto entusiasta della
società civile; essa deve tendere a costruire un’identità delle giovani generazioni, altrimenti
rischiamo di perdere noi stessi.
Il rispetto della storia, è rispetto per noi.


Nonostante il “nemo profeta in patria”, non ho mai ceduto alla tentazione di desistere perché
è impossibile qualunque iniziativa, anzi credo fermamente in un progetto di ricostruzione
(questo per esempio), che parta dai giovani e dalla cultura.



AMMINISTRAZIONE COMUNALE
Sindaco:
DOMENICO AURICCHIO
Vicesindaco:
FRANCESO RANIERI
Presidente Consiglio Comunale:
STEFANO PAGANO
Consiglieri:
FRANCESCO ANNUNZIATA
MASSIMO ANNUNZIATA
SALVATORE ANNUNZIATA
VINCENZO AQUINO
FELICE AVINO
NUNZIO AVINO
NICOLA BIFULCO
LUIGI CALDARELLI
ARMANDO CASILLO
GIUSEPPE DEL GIUDICE
GIUSEPPE DE SIMONE
VINCENZO GUERRIERO
ARCANGELO MANZO
SALVATORE MOSCA
FRANCESCO NAPPO
ANTONIO PISACANE
RAFFAELE RANIERI
GIOVANNI TOMASSI
ANTONIO VAIANO



Viva Terzigno!!!
Stefano PAGANO
Presidente Consiglio Comunale


Nel ricevere il progetto per la celebrazione del centenario dell’autonomia
amministrativa di Terzigno 1913 - 2013, da parte del nostro caro
concittadino Eduardo Ambrosio, ho immediatamente incoraggiato e
sposato l’iniziativa, dichiarandomi a completa disposizione anche in
funzione della carica che mi onoro di ricoprire.
L’occasione di ritrovarsi insieme, per andare oltre che ci viene suggerita
dal centenario di Terzigno, come comune autonomo, può diventare
un’occasione propizia per rafforzare l’identità cittadina; convinto che la
politica, oggi, deve sapere stimolare la cultura, l’imprenditoria, i sentimenti
di una collettività per dirigere le azioni comuni verso il comune
bene: unico compito di chi amministra e intende farlo con amore e passione.
Tanto più che il progetto è volto a realizzare una serie di attività, per
l’intero 2013, al fine di promuovere il territorio terzignese, attraverso
le sue offerte uniche di artigianato artistico, produzioni tipiche, contesti
naturalistico-ambientali, beni storico-architettonici e tradizioni popolari.
L’Autonomia chiesta con forza dai nostri avi, finalmente giunge, dopo
la firma di re Vittorio Emanuele III, su proposta del capo del Governo
Giovanni Giolitti, il 22 giugno 1913, con decreto n. 661 (ratificato, per
la guerra, solo il 1° gennaio 1917) si eleva Terzigno a Comune autonomo.
Sol nell’estate del 1920, causa la Grande Guerra, si riuscirono a tenere
le prime elezioni comunali e il 28 ottobre il primo Consiglio Comunale
di Terzigno elesse l’Avv. Cav. Nicola Bifulco, primo sindaco del Comune
di Terzigno …
Attraverso tutto quanto si proporrà - molto ricco programma proposto -
e con il coinvolgimento di tutti i cittadini in tutte le fasi di realizzazione,
si valorizzerà la località di Terzigno. Essa diventerà luogo dei ricordi
e fornirà tanti spunti per il recupero dell’identità, agricola, imprenditoriale.
In un messaggio che, pur valorizzando il territorio, diventa
universale: la memoria come identità per la costruzione di un futuro che
è globale ma locale.


...altri milioni di questi giorni
Francesco RANIERI
Assessore alla Cultura

“Terzigno mia ti tengo nel cuore di te sono eternamente innamorato”.
Il grande e compianto Agostino Palomba e Luigi Bifulco così introducevano
i versi in vernacolo di una canzone diventata l’ inno dell’ intera comunità.
Gli stessi sentimenti nutro nei tuoi confronti dolce e amata terra mia.
Ti prepari a festeggiare i primi cento anni di autonomia e lo fai in
grande stile, da regina incontrastata.
Hai sempre fatto parlare di te, nel bene e nel male, dimostrando
al contempo le enormi potenzialità di cui hai sempre disposto e la forte
tenacia quando scellerate scelte altrui hanno deturpato le bellezze che la
natura ti ha donato.
Hai dato i natali a personaggi che ben si sono contraddistinti in
ogni campo e che ti hanno dato lustro, dalla finanza all’ arte, alla sanità:
il grande Salvatore Emblema, la famiglia Fabbrocini, il dottor Alfredo
Catapano sono alcuni esempi della tua straordinaria storia.
Per non parlare poi di colui che ti ha resa famosa in tutto il mondo:
il famigerato Lacryma Christi.
Provo profonda commozione di essere un tuo rappresentante in
questa speciale ricorrenza.
Continuerò con l’ impegno e la determinazione a lavorare affinchè
la tua tradizione possa essere tramandata nei secoli, così come hanno
fatto i nostri predecessori.
Mi sia consentito infine ricordare una persona a me cara che da
figlio adottivo di questa terra ha saputo regalare a tanti un sorriso indelebile:
mio padre Raffaele Ranieri.
Auguri Terzigno, che ne possa vivere altri milioni di questi giorni.
...altri milioni di questi giorni


Antonio PISACANE
Consigliere Comunale


Il centenario di un comune è un evento straordinario, in quanto
riassume la storia, le aspirazioni e le speranze di un popolo. Solo conoscendo
il nostro passato possiamo costruire il futuro.
L’esempio datoci dai nostri antenati, che hanno lottato per ottenere
l’autonomia della propria terra, deve portarci verso un impegno
quotidiano finalizzato al benessere, alla pacifica convivenza e alla costruzione
di una migliore società.
Cento anni fa si posero le basi per la nascita e lo sviluppo territoriale,
politico, istituzionale, sociale ed economico della nostra città.
Tutti insieme abbiamo l’obbligo di testimoniarne la continuità
rinnovando le basi della nostra identità. Ancora una volta siamo testimoni
del nostro presente, del passato ed attori cardini del nostro futuro.
In questo momento storico di crisi economica e sociale deve essere
uno stimolo in più verso la condivisione di un percorso ed un impegno
quotidiano. Guidare l’ente nel momento storico in cui ricade questo
straordinario evento deve essere per il Sindaco e l’Amministrazione
tutta,motivo di orgoglio, un’emozione unica ed avvolgente.
Per quanto mi riguarda sono stato completamente coinvolto, affascinato
ed appassionato dalla realizzazione di un così grande evento
che mi ha permesso di conoscere a fondo le nostre origini e tradizioni.
Ho avuto modo di ravvisare la profonda affezione dei cittadini verso
la nostra stessa storia. Sento quindi il dovere di ringraziare tutti coloro
che mi hanno aiutato a rendere realtà questo progetto: in primis il Prof.
Eduardo Ambrosio, cultore della nostra storia e del nostro territorio.
Attraverso le ricerche condotte ho avuto modo di scoprire la ricchezza
e la nobiltà di valori della nostra storia. Ho intrapreso questo
progetto per ritrovare e per far conoscere alla nostra e alle future generazioni
la cultura più autentica del nostro territorio.
Questo è per me, oltre che fonte di approfondimento, anche e
soprattutto un atto d’amore e un omaggio alla nostra terra.
Un atto d’amore



Tutti gli eventi si svolgeranno facendo perno su otto contrade
in cui è stata divisa Terzigno e di seguito specificate
(in itinere, se si presentasse la necessità, si possono ridisegnare):

AVINI
Rioni che compongono la contrada: Pagliarone, Santa
Prizet’, ‘e Llògge, ‘o Cafurchio, ‘a Lavarella. Si sviluppa
intorno alla piazzetta Padovani e alla chiesa di S. Antonio,
che è anche parrocchia autonoma, nella zona più a
monte, caratteristiche sono “le curtine” ed un forte spirito
di iniziative come la “sagra del “vino con la percoca”.
Questa contrada è l’unica che figura sulle antichissime carte geografiche
settecentesche raffigurate sulle pareti della sala specifica dei Musei Vaticani.

MIRANDA
Rioni che compongono la contrada: Camaldoli, Portone
a Secca, Ranieri, Ugliani,. ‘e Vvasche’, ‘a Pescinella,
‘e Rosi, ‘e Laciert’
Si sviluppa nella parte più a valle ed è la più prossima
a Poggiomarino, dove gli abitanti, in occasione di eruzioni
del Vesuvio, si rifugiavano, processo inverso nelle
frequenti occasioni di esondazione del Sarno.

CHIAZZA
Rioni che compongono la contrada: Croce del Carmine,
Cuparella, ‘e Furchi, , S. Teresa’, e Ccasenove, int’
‘e Bbarinat’, ‘a Rocevia, ‘e Pern’ Si sviluppa intorno alla
settecentesca chiesa principale (dedicata all’Immacolata),
ed è il nucleo della formazione della comunità, inizialmente
solo religiosa, della futura Terzigno. La chiesa
insiste sulla piazza intitolata al vescovo Troiano Caracciolo del Sole, che volle
fortemente lo sviluppo di questa abbandonata campagna di Ottajano.

MOCIUNI (o Guastaferri)
Rioni che compongono la contrada: Mangemelell’,
Quadrani, Nucleo abitativo molto compatto, con
le caratteristiche “curtine” che permettevano una
vita molto socializzata, necessaria per una civiltà
contadina.

MASSERIA AMATI
Rioni che compongono la contrada: Mauro, Mauro
Vecchio, Taverna al Mauro, ‘e Carpiti, ‘a Riserva
Sita nella zona più periferica vi sono la villa Buonincontri
con scuderie per carrozze, cantine per il vino; e,
nella zona detta “Posta del Re”, i pochi resti del Casino di
caccia dei Principi de’ Medici di Ottajano, frequentato anche da re Carlo
III di Borbone, che amava molto la caccia, infatti, al suo insediamento a Napoli nel 1734, avevavoluto come sua sede una nuova reggia, quella di Capodimonte, con un ampio Parco (la reggia sarà anche sede di Giuseppe Bonaparte dal 1806 al 1808 e di Giocchino Murat dal 1808 al 1815 - il cosiddetto Decennio francese).

VIANOVA
Rioni che compongono la contrada: ‘e Pizzoli, Passanti,
Principessa Margherita, San Francesco, ‘nterr’ ‘a
‘Mereca. Zona molto estesa che si sviluppa lungo la via
Nazionale che attraversa l’intero paese ora denominata
“Corso Leonardo da Vinci”

MONACI
Rioni che compongono la contrada: Campitelli Vecchio,
Campitelli Nuovo, ‘e Sisandoli, ‘e Pullieri
Si sviluppa nella parte medio alta verso San Giuseppe
Vesuviano, e di recente sviluppo edilizio ed abitativo.

BOCCIA AL MAURO
Rioni che compongono la contrada: Caprai, , Caposicchi,
abbàscio ‘e Belli, abbàscio ‘a Jàtta, ‘e Lupi, ‘e Paglicuni,
‘e Scocozz’, ‘e Crapar’, S. Felice. La contrada è
la più estesa, comprende parte del Mauro, la sua chiesa
è dedicata alla Vergine del Carmine ed è parrocchia
autonoma.


L’architettura di Terzigno custodisce il
passato con lo sguardo rivolto al futuro per
disegnare una nuova strada fatta di passato
riabbracciato, di presente armonioso e
di futuro sostenibile.
a cura di

Angelo MASSA e Lucia BALZANO


La pianta urbana di Terzigno accoglie in modo particolare grazie
al paesaggio naturale che fa da sfondo e che supera per estensione il
centro abitato e all’orografia del suolo, ma anche a presenze architettoniche
molto importanti, come i numerosi nuclei di case rurali e cortine,
in particolare nei rioni Avini, Miranda, Caprai e Principessa Margherita.
E’ la tipica architettura terzignese, con case a volta estradossata,
cellule abitative composte principalmente da 2 vani a pianoterra che
fungevano da deposito e da ricovero per gli animali, con portico davanti,
a cui era addossata la scala che conduceva al loggiato al piano primo.
Dal loggiato si accedeva ad altri due ambienti, corrispondenti a quelli
sottostanti, e che rappresentavano l’abitazione vera e propria. Queste
abitazioni si affacciano su uno spazio comune, le cortine, dove erano
posti i “comodi” comuni, che erano la cisterna, il lavatoio, il forno ed
altri servizi. All’epoca tali cortine erano il luogo dove si viveva all’aperto
in una sorta di comunità, dove ci si aiutava a vicenda e i ragazzi potevano
giocare e socializzare.
Altra presenza notevole sono le ville settecentesche, veri e propri
gioielli di armonioso modello costruttivo, connubio insuperabile tra
bellezza e funzione. Pensiamo al pregio di Villa Bifulco, di scuola vanvitelliana,
ma anche a Villa Saviano, Villa Giordano e alla Masseria
Di Luggo, con le loro interessantissime cantine dove si possono ancora
vedere le vecchie attrezzature come botti, tini e torchi che permettevano
la produzione del vino di cui Terzigno è sempre andata famosa: una
tradizione vinicola che si tramanda nel tempo e che, oggi più che mai,
occorre valorizzare al massimo.
Andando indietro nel tempo, la storia di Terzigno attraversa il
medioevo, con la testimonianza dei pochi resti rimasti della Chiesa di
Santa Maria Paterese, costruita intorno all’anno mille e sepolta da una
colata di fango nel 1500 a causa di una eruzione del Vesuvio: i resti
di tale Chiesa sono stati riportati alla luce da una campagna di scavo
effettuata dalla Soprintendenza Archeologica di Pompei negli anni ‘50.
Tempi più vicini a noi sono testimoniati da edifici di tipo religioso
come il Convento dei Camaldolesi, che risale alla metà del 1400 e soppresso
nel 1652 da papa Innocenzo X, e la Chiesetta di S. Francesco,
primo nucleo religioso del paese. Si continua con la Casa del Vescovo,
per arrivare, poi, alla bellissima Chiesa dell’Immacolata Concezione, la
cui costruzione risale al 1743 per volontà del Vescovo Trojano Caracciolo
del Sole, dall’architettura sobria e ben proporzionata con impianto
planimetrico a croce greca, molto raro da trovare nelle nostre zone.
Ma la Storia di Terzigno affonda le sue radici già in epoca romana,
come testimoniano le Ville rustiche, venute alla luce nella cava
Ranieri in località Boccia al Mauro, seppellite dall’eruzione del 79 d.C:
la funzione precipua di tali insediamenti era lo sfruttamento intensivo
del fertilissimo territorio pompeianus.
Tali rinvenimenti costituiscono, senza dubbio, un preziosa risorsa
del territorio anche dal punto di vista dell’attivazione di un motore di
sviluppo economico che intercetti segmenti della domanda di turismo.
Nell’anno in cui festeggia il suo centenario, nel 2013 che è alle
porte, con orgoglio Terzigno si prepara ad essere non più semplicemente
un insieme di case, ma vuole essere una città casa della comunità,
una città in grado di riconoscere il bello, che saprà farlo durare, e dargli
spazio. Felice 2013 a tutti!


Programma


Nell’intero anno 2013
Diffusione di articoli su Terzigno come: nella speranza di un centenario
- Terzigno, dove l’arte del vino è antica - il vino di Terzigno nella
storia - realtà e prospettive dell’associazionismo vitivinicolo vesuviano
- “ ‘o vino” (poesia) - come il vino arriva in tavola - il Lacryma Christi
del Vesuvio e l’identità del vino di Terzigno - nonna Maria Baldini racconta….
la vendemmia del ‘45 - comme po’ essere ‘o vino - come si misurava
il vino a Napoli durante il Regno delle Due Sicilie - ‘e vine d’ ‘o
cantiniere - alla ricerca dei vocaboli perduti - il “laviello”: entusiasmi e
vecchi ricordi - prospettive - cosa fare per produrre il vino doc?. - 1892
-1992 non solo Vienna, festeggiando un centenario - il vino è il latte
dei vecchi ma quello di Terzigno è vigorìa per i giovani - c’è vino e vino
… (poesia) - le regole per il vino doc - il bronzo e le frasche (motti sul
vino) - canzone ‘e Terzigno (canzone) - canto del vignaiuolo terzignese
(poemetto); - la vite (citazioni classiche) - cupole di Terzigno (foto) - tarantella
paesana (poesia) - il vino attraverso la degustazione - il vino tra
vecchie nuove tecnologie.
Mostre d’arte.

14 Dicembre 2012
Concorso artistico per il logo del Centenario

22 dicembre 2012
Aula Consiliare: presentazione del logo del Centenario, premiazione dei
vincitori,
ilustrazione del programma generale.

...un paese in festa, una comunità che cammina verso obiettivi condivisi di crescita,
di sviluppo, di civiltà, di bellezza e di cultura. È così che vogliamo vivere il “Natale
del Centenario”: accensione albero di natale, concerti natalizi, arti presepiali (nelle
chiese), vetrine e addobbi, animatori per le strade per bambini, la frasca (segue calendario
e date) di capodanno, presepe vivente e itinerante, allestito nelle varie contrade
con il coinvolgimento di tutti gli abitanti della contrada.


Lo spettacolo della “FRASCA” con la Tammorra
s
arà presentato nelle varie contrade alle ore 19:00 del giorno:
22 Giovedì 27 dicembre 2012: Masseria Amati
Venerdì 28 dicembre 2012: Boccia Al Mauro
Sabato 29 dicembre 2012: Miranda
Domenica 30 dicembre 2012: Monaci
Mercoledì 02 Gennaio 2013: Vianova
Giovedì 03 Gennaio 2013: Mociuni
Venerdì 04 Gennaio 2013: Avini
S abato 05 Gennaio 2013: Chiazza
Domenica 06 Gennaio 2013, EPIFANIA, infine, ogni contrada porterà il proprio albero in piazza
Troiano Caracciolo del Sole davanti alla Natività (vivente) dove si concluderà con l’arrivo dei Magi a cavallo
.
(Nell'appendice del centenario tutto sulla Frasca e la Tammorra)

Febbraio 2013
CARNEVALE con la ‘ndrezzata della quadriglia, il testamento di carnevale,
i carri, balli e ...chiacchere a volontà.

Marzo 2013
RADICI SPIRITUALI E RELIGIOSE DI TERZIGNO:
Presentazione di profili biografici di illustri terzignesi, giornate del volontariato,
Stands prodotti tipici – incontro musicale… ed altro.


25 Aprile 2013
Intitolazione di una strada cittadina al Maestro Salvatore Emblema
(nel 1° Quaderno tomo 2, il successivo, notizie sul Museo Emblema)

Maggio 2013
DOMENICHE NEL PARCO E STRATERZIGNO, gara podistica per categorie.
Concorso musicale “TU CHE MUSICA PARLI … ?” Per la festa della mamma.

22 Giugno 2013
IL GIORNO DEL DECRETO DELL’ AUTONOMIA
incontro-dibattito: la politica vista dai giovani; convegno sull’imprenditoria; mostra fotografica sull’evoluzione urbana di Terzigno; riconoscimenti ad artigiani ed imprenditori terzignesi;
Stands prodotti tipici.

Agosto\Settembre 2013
Sagra del vino con la percoca.

21 Settembre 2013
PRIMO REGISTRO NASCITE
PALIO DELLA BOTTE: LA DISFIDA DELLE CONTRADE , PIGIATURA IN PIAZZA con successive svinatura e torchiatura. Il “LAVIELLO”: entusiasmi e vecchi ricordi (testimonianza di una bimba sulla pigiatura), BOTTAIO, Stands prodotti tipici – Incontromusicale ed altro.

28 ottobre 2013
IL GIORNO del PRIMO CONSIGLIO COMUNALE
CONCORSI PER LE SCUOLE e per la cittadinanza tutta: le favole- artistico e fotografico “Obiettivo Terzigno” su: enologia, gastronomiatipica, cupole, ville romane, ville vesuviane, ‘e ccurtine, case rurali(adottiamole e salviamole !!!”).Piperno nobilissimo: una pietra viva da valorizzare: lo scalpellinouna proposta: enologia edecologia nelle scuole.Stands prodotti tipici .

11 novembre 2013
PROCESSO AL VINO: - brindiamo ad una speranza
‘o tesoro ‘e Terzigno (poesia) - l’inglese (racconto in versi) - cagnammo ‘a liggenda (poesia) - Portoni e cantine aperti. Dibattiti sui temi: “Realtà e prospettive del vino del vesuvio” - radici di ieri guardando il domani: realtà e prospettive della viticoltura locale. Museo contadino. Bacco fa bene alle ossa!!; vino come medicina… il resveratrolo antinfarto.

Durante il 2013, inoltre, si organizzeranno :
LA VISIONE DELLA DOCUFICTION SU TERZIGNO (n ell'appendice del centenario tutto sulla docufiction)
• Una lettura creativa di componimenti poetici
• Monumenti porte aperte con adozione di uno specifico monumento
• ALBERATA : concorso meritorio per l’adozione da parte dei cittadini
di un piccolo spazio pubblico (1 o 2 mq.) delle villette comunali concesso
dal Comune per una simbolica cifra (euro 1), spazio da sistemare,
curare e completare con un albero (ad esempio quello natalizio della
propria famiglia).
• Ecologia con adozione di uno spazio pubblico
• Progetto cu\oltura
• Autoraduno
• Concorsi fotografici
• Ricerca su: la parlata terzignese - strofette e filastrocche - cantilene
popolari - fatti e fatterelli (ad esempio: ‘o conneturo re Pern’) - usanze e
costumanze sacre e profane - credenze e superstizioni (ho visto bruciare
fili di paglia da una guaritrice) - passatempi di grandi e di piccoli.
• Tavola rotonda: cultura e modelli culturali -
TERZIGNO DA LEGGERE:
pubblicazioni di autori terzignesi e di scritti su TERZIGNO.
Performance di alunni delle scuole.
• Manifestazione di chiusura: dicembre 2013 / gennaio 2014
Seguirà specifica locandina per ogni evento.


Il programma è aperto a qualsiasi ulteriore iniziativa e si auspica la partecipazione della cittadinanza tutta al meglio animata da tutte le associazioni presenti sul territorio.



COORDINAMENTO E GESTIONE DEL PROGETTO

La configurazione, i requisiti minimi e la struttura del lavoro
sono specificati dalla presenza di un coordinatore di tutte le attività
con profonda conoscenza del territorio. Tale figura (possibilmente
uno storico) deve essere coerente con le esigenze espresse dal presente
e, in particolare, deve possedere specifiche competenze ed esperienze
al fine di rispondere alle esigenze di tutte le iniziative.
Al fine di una maggiore efficacia e coordinamento sarebbe
opportuno provvedere preliminarmente alla nomina del Coordinatore del progetto.

Tutto deve accadere secondo le più elementari regole democratiche:
quando ci si siede ad un tavolo e si discute la risoluzione finale è di tutti
anche se la nostra idea era inizialmente antitetica, non si abbandona.

Se tu dai un euro a me ed io un euro a te, dopo abbiamo entrambi un euro come prima;
ma se tu dai un idea a me ed io una a te, dopo abbiamo entrambi due idee
Chi dice che ha capito e non fa niente, non ha capito niente!


Il Coordinamento, d’intesa con il Sindaco e il Presidente del
Consiglio Comunale
sarà composto:

- dal presidente onorario: il Sindaco di Terzigno, Domenico Auricchio,
- dal presidente coordinatore: l’autore del progetto
Eduardo Ambrosio,
- dal delegato ai rapporti con l’Amministrazione il Cons. Com.
Antonio Pisacane,
- dai consiglieri: Angelo Massa - arch., Francesco Ranieri -
Parmalat,
Francesco Antonio Ambrosio - ‘e Ciobb’,
Pasquale Auricchio - ‘o Capitan’,
- dai collaboratori: i
responsabili delle contrade: (AVINI)
Andrea Ambrosio e Michele Brodo (MIRANDA) Raffaele Giugliano
e Michelangelo Ambrosio
(CHIAZZA viene sostituita da CASENOVE) Angelo Miranda, Mimmo Parisi, Franco Guastaferro - Sciaitan (MOCIUNI) Michele
Sepe e Luigi Carotenuto
(VIANOVA) Mario Pagano, Antonio Guastaferro (MONACI) Pasquale Ambrosio e Pasquale Annunziata (BOCCIA AL MAURO - S. Felice)
Pasquale Auricchio (MASSERIA AMATI) Mario Avino,
-
e da chiunque sia portatore di una valida proposta.

La Gestione di spesa per Impianti, Stampa Pubblicazioni Addobbi,
Medaglie, Ecc.: direttamente dal Comune, che recentemente (in
seguito all’idea del Centenario) ha affisso un manifesto per gli sponsor;
quindi chi vuole sponsorizzare versa il contributo al Comune;
come chi deve riscuotere presenta la fattura al Comune.



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A conclusione dei quaderni, vengono inserite, dopo l'illustrazione delle attività previste dal programma,
Pillole di storia di Terzigno',
curate dal cittadino Eduardo Ambrosio, ermeneuta
(quale sorta di agenzia di viaggi anziché nello spazio, nel tempo e speranzoso
che la morte ci trovi vivi).

Mentre gli articoli su Terzigno, indicati all'inizio del programma sono reperibili presso:
Eduardo Ambrosio, tel. 081 8274521 - cell. 3383886944
e-mail: eduardoambrosio@virgilio.it


Nel 1° quaderno (questo) viene proposto la:


- "PRESENTAZIONE"
del lavoro (di seguito esposta)


Nel successivi quaderni, verranno proposti i capitoli:


2° quaderno:

LA CITTA’
Identificazione del territorio cittadino, l’attività
cittadina, manifestazioni e feste religiose,
archeologia, monumenti e
siti importanti, museo Emblema.


3° quaderno

TERZIGNO DALLE ORIGINI AL SEICENTO
Il territorio, La denominazione Terzigno, nascita della cittadina.

e

LA FONDAZIONE DI ORIGINE RELIGIOSA DEL ‘700
La necessità di sviluppare una città, la parrocchia, i parroci e i doni
della Chiesa dell’Immacolata Concezione, le altre parrocchie e rispettivi
parroci di Terzigno, Le altre chiese di Terzigno.


4° quaderno

LO SVILUPPO DI TERZIGNO NELL’OTTOCENTO
La partecipazione alla grande storia, distruzione e ricostruzione.

e

-TERZIGNO NEL NOVECENTO
La nascita del Comune autonomo, gli amministratori del Comune di Terzigno
fino ad oggi, i primi anni della autonomia amministrativa (il primo dopoguerra),
gli anni Trenta, I terribili anni Quaranta.

e

GLI ANNI RECENTI
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI.


Presentazione

a mio padre,
a mia madre,
a Raffaele
e alla mia terra:
Terzigno


I
l presente lavoro vuole essere soprattutto una risposta alle numerose richieste che mi giungono di continuo da parte di giovani studenti di Terzigno sulla storia del proprio paese; poi, per ogni terzignese, può rappresentare un'occasione di identità e storia delle radici, in cui riconoscersi e corroborarsi al fine di partecipare attivamente al progetto del futuro di Terzigno (non esiste una gomma capace di cancellare il passato, al contrario, ogni penna può scrivere il futuro).

Pertanto, mi sono attivato per ordinare, unificare ed assemblare quanto si conosce (in parte già pubblicato) su Terzigno, riferendo anche delle varie fonti esistenti. Nella stesura sono stati inseriti opportuni e continui riferimenti alla grande storia in cui si è sviluppata Terzigno e qualche timida riflessione su questa nostra realtà sospesa tra un preciso passato, identificabile in una cultura contadina caratterizzata dai suoi lenti e armoniosi ritmi sviluppo e un incerto e indecifrabile futuro, identificabile in una cultura a vocazione terziaria ma che non riesce a staccarsi da quella contadina a causa di una trasformazione avvenuta, a partire dagli anni Settanta del '900, in modo repentino saltando l'indispensabile fase di sedimentazione del presente.

È necessario, al fine di definire la vocazione della nostra comunità, ripensare (anche con l'occasione del presente lavoro) e pianificare lo sviluppo di Terzigno tenendo presente che uno società contadina è spontaneamente caratterizzata da alcune specificità: individualismo, fedeltà alla tradizione, spiccato senso della proprietà - 'a rrobb', 'o lemmet', ecc - insomma affermazione del privato; al contrario, uno sviluppo terziario necessita indispensabilmente di una marcata presenza del pubblico con servizi e organizzazioni condivise e collettive: aree pubbliche, mercati, associazioni, ecc. Non è possibile, in assenza di razionali programmazioni capaci di coniugare vecchio e nuovo, uno sviluppo terziario in una mentalità contadina, situazione che, oltre a negare ogni identificazione e appartenenza, genera disordine e sottosviluppo.

PUBBLICO e PRIVATO
La battaglia del web (www: World Wide Web), fra gli hacker (produttori dei virus) e il sistema, è vecchia in USA di almeno due secoli. Ci riporta al 1804, quando due uomini chiamati Lewis e Clark partirono per ordine del presidente Jefferson per esplorare e mappare l'immensa terra americana. Percorsero duemila chilometri e la loro più grande sorpresa fu vedere che in quell'oceano di terra americano, dai Grandi Laghi fino al Pacifico, non c'erano un solo steccato, un muretto, un cancello, una barriera, qualcosa che definisse e quindi escludesse, il territorio. Dove tutto sembrava appartenere a tutti, gli stessi esploratori si trasformavano in colonizzatori e in proprietari, dando corpo all'assunto marxista: la proprietà è un furto!
Chi aveva sognato l'accessibilità all'intero territorio, chi credeva di potervi galoppare senza barriere, soffriva la parcellizzazione della terra come negazione della libertà americana.
La stessa cosa sta accadendo nella Terra Nova della Rete Internet.
E qui, nel classico duello fra il contadino\allevatore, il rancher, che cinta il proprio campo (dalle nostre parti: 'o lemmt'), e gli indiani (meglio i pellerossa) prima e i cow boy più tardi che rivendicavano il diritto di transitare a piacere, che si riproduce la quotidiana, silenziosa, furibonda lotta fra un WWW sempre meno vergine e coloro che vogliono hack, abbattere con l'accetta, spalancarla. Come individui, nella solitudine della propria missione o ormai sempre più organizzati in gruppiu di hacktivist, gli attivisti.
È la quotidiana lotta tra privacy trasparenza, tra pubblico e privato, contro chi nel web vuole abbattere ogni forma di protezione o confine.

Una Città di qualunque dimensione, quale ente nella sua autonomia territoriale, deve avere la sua personalità non solo giuridica, ma soprattutto morale: promuovendo attività di ogni tipo, onora la sua gente, si mostra degna della stima e dell'affetto dei propri cittadini e provoca, infine, cercando di fare bene il bene, l'altrui simpatia attirando l'attenzione dei forestieri che, per la cortesia dei suoi abitanti, la visitano e ne apprezzano il grado di civiltà raggiunto.

LA MEMORIA NELLA EPOCA CHE VIVIAMO
Nella nostra epoca è molto evidente l'ostracismo per la memoria, anzi decisamente si avverte ostilità e incapacità a rapportarvisi, nonostante che istituzioni, enti, associazioni, o anche singoli cittadini, non mancano di adoperarsi in proposito suscitando e/o alimentando la pratica del ricordare, e tuttavia con risultati che rischiano di essere al di sotto delle aspettative e della necessità.
Oggi è necessario un ritorno alle origini come premessa per un nuovo impegno nello sforzo di decifrare la realtà contemporanea, al fine di comprenderla, modificarla e orientarla. Compito arduo da compiere con umiltà e generosità per essere prezioso e fruttuoso.
A chi altro, infatti, spetterebbe il questa incombenza? A tecnici, a uomini di chiesa? A tutti quelli che consapevolmente o inconsapevolmente, esprimono un'idea, quale che sia, si comportano in un certo modo: gli uomini di cultura.
Anche i negatori sono intellettuali: lo scetticismo e il prassismo l'utilitarista sono visioni del mondo che hanno un'immediata, talvolta tragica, ricaduta sulla realtà e sulla storia, fin negli aspetti più semplici e banali della vita. Lo scettico nega la verità e, con essa, la moralità: nell'orizzonte dello scetticismo tutto è lecito, tutto è possibile, tutto è giustificabile. Lo stesso discorso vale per gli apostoli della concretezza e della praticità come valore assoluto, i quali dovrebbero ammettere, ad esempio, che si potrebbe rivelare pratico eliminare vecchi e poveri per risolvere problemi economici di una società in crisi.
Del resto non possiamo ricordare "per legge" (come le varie celebrazioni o commemorazioni), occorre, piuttosto, ancorare il tutto ad un concetto ed ad una pratica forti, dotati di una spinta incontrovertibile. E questo sembra che possa/debba essere il "diritto alla memoria", e la considerazione di questa come "bene comune". Comunicare e trasmettere di generazione in generazione la memoria, non avulsa dal contesto storico - in cui c'è un prima , un durante e un poi - significa assicurare e garantire a tutti e per tutti l'esercizio e la fruizione di un diritto.
Il primo diritto è quello di avere diritti, che è il "bene comune" e si realizza nei diritti funzionali all'esercizio dei diritti fondamentali e al libero sviluppo della personalità; pertanto vanno salvaguardati e sottratti alla logica distruttiva del breve periodo.
La memoria richiama il passato, ma in realtà riguarda il presente e, soprattutto, il futuro, e dunque, destino e progettualità, decisioni che impegnano da qui e per sempre il nostro modo di esserci e di vivere il mondo che ci circonda e nel quale abiteranno i nostri figli.
L'attuale sviluppo delle scienze umane, delle dottrine politiche ed economiche (sempre più rinchiuse nelle accademie e incapaci di dialogare con la società, talvolta ridotte a spettacolo fra gli spettacoli), mostra una sorta di bancarotta del pensiero. Proprio nel momento in cui tutto il mondo rinasce l'esigenza profonda di ritornare a interrogarsi su quale sia il senso della vita, lo scopo ultimo del mondo o, sul terreno della dimensione esistenziale, sui destini dell'umanità. Anzi si materializza un pensiero laico sostitutivo di quello religioso inteso come strumento d'interpretazione dei fini ultimi della vita, sempre più anemico per questi ultimi e, inaspettatamente, vitale nei mille rivoli di una società dello spettacolo, inquieta e smarrita, che non sa più distinguere fra studiosi autentici e imbonitori. Non sarà facile districarsi. Ma è un buon inizio cominciare a discutere, confrontare orientamenti, formazioni e tradizioni diverse in un periodo storico nel quale i momenti di incontro sono rari, nei quali al dibattito e, se si vuole, alla polemica, si è sostituito un dialogo fra sordi o, meglio fra chi non vuol sentire. Bisogna invocare l'autonomia della prassi come garanzia della libertà, del pensiero come dell'azione. Non ci si può, con il rifugio nell'assoluto irrazionale, affidare a più o meno insidiosi uomini della provvidenza o adorare una presunta oggettività della realtà, delle scienze, imprigionandosi, di fatto, in un mondo privo di creatività, originalità, di libertà.
Adoperiamoci, magari a cercare e trovare, consci che per tutti esiste uno specifico linguaggio, i modi di comunicare più giusti e appropriati: "
chi non sa comunicare, o comunica male - afferma Primo Levi - in un codice che è solo suo o di pochi, è infelice, e spande infelicità intorno a sé. Se poi comunica male deliberatamente è un malvagio".

Sicuramente, infine, Terzigno - al contrario dei comuni viciniori, è senz'altro un nome bello e originale (purtroppo solo questo!) - non può prescindere dalla sua tradizione contadina: in ogni dove si identifica il toponimo col vino, proprio questa peculiarità deve essere il fulcro intorno al quale si deve modellare il futuro della nostra cittadina.
Un nome di terra e soprattutto di fuoco, che scende dal monte e furente, come acqua di un torrente in piena o come pioggia impetuosa che cala dal cielo, ripetutamente straripa per la valle fecondando le zolle della fertilissima terra terzignese.
Pur essendo il più vesuviano dei paesi, Terzigno stranamente non ha l'appellativo "vesuviano".
L'aria, il respiro degli alberi, quel sapore di brezza che, nelle sere d'estate, viene dai boschi penetrano nel terzignese, lasciando una traccia indelebile per tutta la vita, qualunque sia il percorso che si compirà.
Chi cresce accanto al Vesuvio non riesce a staccarsene, conscio di gioie (pietre, lapillo, piperno, vigneti, frutta, aria, fiori, panorami, ecc.) e dolori (distruzione, colate laviche, esplosioni, ecc.) che da esso provengono, resta segnato, nel bene (creatività, giovialità, intraprendenza, vulcanicità, ecc.) e nel male (indolenza, pressappochismo, incoerenza, ecc.), dalla sua magica emanazione.
Indimenticabili, per chi vive a contatto col Vesuvio, sono le numerose scalate e particolarmente quelle notturne per poter essere in cima all'alba ed assistere allo spettacolo unico del sole che sorge.


Il vino in termini qualitativi - rigide norme di produzione, specificità del sito, qualificato imbottigliamento, ecc - e non più quantitativi ('o carr' 'e vin') sta conquistando, nella società contemporanea nazionale e internazionale, una nicchia sempre più ampia. Dopo le colpevoli distrazioni del dopoguerra, quando in tutta Italia si incentivavano le colture specifiche attraverso la riforma verde, si deve recuperare il tempo perduto e imboccare decisamente, attraverso una forte presenza dell'ente pubblico e corpose incentivazioni, la strada della cooperazione con l'unico obiettivo di elevare, razionalizzare e migliorare la produzione di questa nostra unica e, storicamente, molto celebrata "ricchezza".
"Tutte le cose sono figlie della terra" (Eraclito).


Al fine di promuovere una sempre maggiore identità e appartenenza alla comunità cittadina, colgo l'occasione per invitare il lettore a fornirmi ogni sua conoscenza (foto, storie, tradizioni, detti, indicazioni di località e nomi - 'o strangianom' - e quanto altro in suo possesso su Terzigno) per poterla inserire nelle future edizioni (é auspicabile un aggiornamento annuale come un'agenda o un almanacco) del presente lavoro, che vuole rappresentare un modesto contributo allo sviluppo sociale, civile e culturale della nostra Terzigno.



Istruzioni per l'uso:
I vari capitoli contengono ulteriori collegamenti soprattutto foto (ai quali si accede direttamente cliccando sul nome sottolineato).

Le note sono evidenziate con questo sfondo.

Nell'appendice del centenario DUE RIFLESSIONI SUL SIGNIFICATO DI CITTA'.




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