Eduardo Ambrosio


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UNIONE EUROPEA (scheda sintetica)

UNIONE EUROPEA

L'UNIONE EUROPEA

Cenni storici

Carlo Magno primo europeista. Il secondo dopoguerra apre la strada al ripristino della democrazia e alla ricerca di integrazioni politiche ed economiche che scongiurassero futuri conflitti tra gli stati. L'Europa, come un mercato unico in un'area di grande civiltà, con diffusi livelli di benessere, con ampie garanzie di libertà personali e con standard tecnologici d'avanguardia, è l'obiettivo finale del processo di unificazione attualmente in corso.

Rischio provincia americana. Il progetto europeo s'indebolì però con l'inizio della Guerra Fredda. Il 16 aprile 1948, comunque, in seguito ai trattati di aiu-to reciproco e militare, viene istituita OECE (Organizzazione Europea di Coope-razione Economica), formata da tutti i paesi dell'Europa occidentale (Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Islanda, I-talia, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia e Turchia), con il delicato compito di distribuire equamente i soldi americani del Piano Marshall.
Il 5 maggio 1949 viene creato a Londra il CONSIGLIO D'EUROPA, con lo scopo di indicare un vero cammino di pace ai popoli europei; il suo ruolo principale è quello di difendere i diritti dei cittadini ed il rispetto della persona e dei bambini.
Due statisti francesi, Jean Monnet e Robert Schuman, un'autorità comune trattato di Parigi nel 1951, dando vita alla Comunità europea del carbone e dell'acciaio (CECA), due TRATTATI di Roma del marzo 1957, isti-tutivi della Comunità economica europea (CEE) e della Comunità europea per l'energia atomica (EURATOM).
Con lo SME si propose anche d'introdurre una moneta unica europea, l'ECU, il cui valore fosse definito in base a un paniere di monete ponderato ri-spetto all'importanza economica di ciascun paese membro. Questo sistema monetario contribuì sia alla riduzione dei tassi d'inflazione sia all'attenuazione della congiuntura economica degli anni Ottanta, caratterizzata da ampie fluttuazioni valutarie. Il sistema dei tassi di cambio, meccanismo principale dello SME, collassò però nel settembre del 1992 in seguito a forti speculazioni attuate sul mercato dei cambi e provocate dagli elevati tassi d'interesse stabiliti dalla banca centrale tedesca dopo la riunificazione delle due Germanie. Italia e Gran Bretagna furono allora costrette a uscire dallo SME (l'Italia vi era rientrata nel 1996).
La Politica agricola comunitaria (PAC), valutabile negli anni Ottanta intorno ai due terzi della spesa comunitaria annuale, rappresentò tuttavia uno degli ostacoli principali alla piena realizzazione dell'integrazione economica eu-ropea. In base alla PAC, la Comunità europea si impegnava, infatti, ad acquistare alcuni beni agricoli prodotti in eccedenza, sovvenzionando così l'attività agricola di alcuni paesi a spese di altri. Durante una riunione al vertice nel 1988, i capi di stato dei paesi membri concordarono allora sulla necessità di limitare questi sussidi, tanto che, per la prima volta a partire dagli anni Sessanta, le sovvenzioni all'agricoltura previste dal bilancio comunitario del 1989 ammontarono a meno del 60% della spesa complessiva comunitaria.
Con l'Atto unico europeo, entrato in vigore dal 1° luglio 1987, furono dunque definite alcune importanti modifiche nella struttura della comunità, tra cui l'introduzione di un sistema di votazione a maggioranza in grado di contribuire all'accelerazione del processo di realizzazione del mercato unico, e furono apportati anche considerevoli cambiamenti: il Consiglio europeo entrò formalmente a far parte delle istituzioni comunitarie, i poteri decisionali del Parlamento europeo furono ampliati e fu istituito un Tribunale di primo grado, destinato a occuparsi dei ricorsi contro la normativa comunitaria presentati da individui, organizzazioni o società. Gli stati membri concordarono inoltre l'adozione di politiche comuni in diversi settori, dalla politica fiscale a quella occupazionale, dall'assistenza sanitaria alla tutela ambientale e decisero di allineare il più possibile la propria politica economica e monetaria a quella dei paesi confinanti. La proposta, avanzata da alcuni sostenitori dell'Unione economica e monetaria, di limitare le restrizioni ai trasferimenti di denaro per agevolare il libero flusso di capitali fu accolta dalla Commissione europea, che elaborò un programma d'intervento. La Commissione si occupò contemporaneamente della stesura di una carta dei diritti umani, la Convenzione europea per i diritti umani.
Nel 1991 i delegati dei paesi membri della Comunità europea presero parte ai negoziati sul trattato dell'Unione Europea, cercando di definire le condizioni per l'attuazione del progetto; il Consiglio dei ministri, riunitosi a Maastricht, nei Paesi Bassi, il 7 febbraio del 1992, firmò la versione finale dell'accordo istitutivo, ratificato dagli stati membri nel 1993, accordo che ha dato vita alla Unione Europea, a partire dal 1° novembre dello stesso anno.
Nel 1991 la Comunità europea ha anche concluso un accordo con l'EFTA per creare un mercato unico per le merci, i servizi e i capitali; con l'entrata in vigore dello Spazio economico europeo (SEE), dal 1° gennaio 1994 sono dunque state eliminate le barriere al commercio tra Unione Europea e stati membri dell'EFTA.
Unione monetaria Europea
il 7 febbraio 1992,
"Trattato di Maastricht".
La prima decisione, la più concreta, riguarda l'"Unione Economica e Monetaria" su cui gli Stati hanno concordato, fissandone le date di attuazione e le istituzioni da creare (Banca Centrale Europea, la moneta comune, ecc…). Con il Trattato di Maastricht nasce quindi l'Euro (la moneta unica europea). Questo, secondo la stampa americana, è il giorno più importante d'Europa da quando, il 24 ottobre 1648 a Westfalia, nacquero gli Stati nazionali.
o Attualmente, solo 12 partecipano all'Unione economica e moneta-ria..

Bandiera, inno Europeo, lingua.
Nel 1986 il Consiglio Europeo ha adottato la
bandiera divenuta il simbolo dell'Unione Europea.
Descrizione simbolica: sullo sfondo blu del cielo, una corona di dodici stelle dorate che rappresenta l'unione dei popoli Europei. Il numero delle stelle, invariabile, è simbolo di perfezione e di unità.
L
'inno Europeo (inno alla gioia) - adattamento dell'ultimo movimento della Nona Sinfonia di Beethoven - è stato adottato dal Consiglio d'Europa nel 1972 e viene utilizzato dall'Unione Europea dal 1986.
La lingua Europea, fino agli anni Sessanta, era il francese. Più tardi, data l'ampia diffusione, ci si orientò verso l'inglese. Non mancarono altri espe-rimenti come l'Esperanto, lingua tecnica internazionale, o altre proposte come l'euro verbo, fatta per poter arrivare a una monolingua della Comunità Europea una lingua tecnica internazionale. Tale progetto si basava su un principio semplicissimo: che le sei lingue continentali provengono dal latino da cui poi risono diramate con vocaboli spesso identici o molto simili. Ma tale progetto è stato poi definitivamente bocciato dal trattato di Maastricht, dove si decise che ogni Paese avrebbe adottato la propria lingua, perché la lingua è l'anima di un popolo e quindi non può essere sacrificata e quindi cancellata; infatti oggi notizie e trattati sono espresse in undici lingue (dal 2004, 21).

Prospettive dell'Unione Europea
Le possibilità che l'Europa con tutti i suoi Stati possa pervenire, a breve o a lungo termine, sulla scia della Comunità Europea, ad un'Unione Europea totale, sono legate alle decisioni dei singoli Stati di avanzare sul piano del federalismo e dalla loro volontà di collaborazione che non deve essere limitata a livello economico e finanziario. E' necessaria l'attuazione di una reale cooperazione non solo tra gli Stati dell'UE, ma tra questi e gli altri Stati ed Organismi Internazionali.
Si porrà, allora, la questione di aprire sempre più all'Est, non solo a Polonia e Ungheria e Cecoslovacchia che hanno già aderito e, più in là, il problema della realizzazione di una più grande Comunità Europea, una Comunità unica di tutti i Paesi dell'Europa, con la revisione del Trattato di Maastricht, cui elemento centrale diviene l'integrazione delle nuove finalità in una sola comunità con istituzioni unificate. Solo allora si potrà pensare a realizzare uno schema unico e flessibile, che tenga conto dovutamente degli elementi diversi che lo compongono.

A livello demografico, ai 378 milioni di abitanti dei 15 membri (Paesi Bassi - 16, Germania unificata - 81, Belgio - 10.2, Francia - 59.4, Italia - 57.6, Lussemburgo - 0.5, Da-nimarca - 5.3, Gran Bretagna - 59.8, Irlanda - 3.6; Grecia - 11; Spagna - 41, Portogallo - 10.3, Finlandia - 5.2, Svezia - 8.9; Austria - 8.1), dal 1 maggio 2004 si sono aggiunti i 74 milioni di abitanti dei 10 nuovi membri (Cipro - 0.7, Estonia - 1.4, Lettonia - 2.4, Lituania - 0.4, Malta - 0.39, Polonia - 39, Repubblica Ceca - 10.3, Slovacchia - 5.4, Slovenia - 2 e Ungheria - 10), per un Unione Europea di oltre 450 milioni di abitanti. Inoltre, per il 2007, sono candidati ancora: Romania - 22, Bulgaria - 7.9 e Turchia - 68.

Le nazioni europee estranee all'UE sono: Svizzera - 6.4, ex Jugoslavia (Croazia, Bosnia-Erzegovina, Serbia, Montenegro e Macedonia) - 24, Albania - 3.2, Norvegia - 4.3, U-craina - 53, Russia - 150 e Bielorussia - 11.

Oggi gli interessi economici sembrano prevalere su quelli politici, i problemi pratici su quelli ideali; e così si può affermare che l'U.E. si va realizzando in campo monetario ed economico (che è senza dubbio già una grande cosa - Per la prima volta nella storia paesi sovrani rinunciano a battere monete a favore di un organismo superiore - alto esempio di civiltà) ma è ancora da costruire sul piano politico e sociale e culturale, che può essere raggiunta attraverso il superamento di nazionalismi e razzismi, che purtroppo sembrano ancora prevalere nell'animo di noi: futuri "cittadini europei".

Necessita dare sempre più pressantemente RISPOSTE A QUESTE DOMANDE:
" CHI E' IL SOVRANO D'EUROPA (OGGI ANCHE DEL MONDO CON IL G8 DI GENOVA)? La Commissione e il Consiglio (dei quindici) Europei sono solo espressione dei governi (maggioranza) e non dei Parlamenti (popolo tutto) e quindi antidemocratici. Essi legiferano ed eseguono negando la divisione dei poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario) per ci non pa visione politica o sociale ma la finanziarizzazione (moneta unica - BCE risponde agli interessi delle lobby).
" IL FINE EUROPEO E' AFFERMARE LA DEMOCRAZIA? O C'E' IL RI-SCHIO DELLO STEMPERAMENTO DELLA CULTURA DEMOCRATICA DEI PAESI MEMBRI? Auspicabile l'Europa delle regioni non delle nazioni (esempio negativo la ex Jugoslavia o gli orrori delle degenerazioni del nazionalismo) non le regioni attuali, però, ma quelle storiche: napoletani, siciliani, castigliani, provenzali, catalani, bretoni, sassoni, bavaresi, gallesi, ecc. OCCORRE L'EUROPA POLITICA altrimenti si rischia il MOSTRO EUROPA.
" CHI CONTROLLA IL POTERE EUROPEO? (NELLE REALTA' NAZIONALI E' CONTROLLATO DAL VOTO POPOLARE). SI TRATTA DI UN GRUPPO RI-STRETTO (OLIGARCHIA FINANZIARIA, MOLTO PERICOLOSA PERCHE' IR-RESPONSABILE POLITICAMENTE, O ALTRO) SLEGATO DALLA REALTA', CO-ME SEMBRA ATTUALMENTE ? (IL CASTELLO OLIGARCHICO DECIDE SENZA DOVER DAR CONTO A NESSUNO).

Ecco perché oggi si va sempre più sottolineando la necessità d'unità culturale dell'Europa.

I l primo passo verso l'unione politica è stato fatto con l'Atto unico del 1987, che ha sancito l'impegno per una collaborazione obbligatoria dei partner europei in tema di politica estera e di sicurezza, fino a quel momento lasciata solo alla buona volontà degli stessi. Il trattato di Maastricht è andato ancora più avanti, perché prefigurava con maggiore determinazione la dimensione politica dell'Unione europea. L'obiettivo primario che si pone è che l'Europa si esprima con una sola voce sulla scena internazionale. Per la prima volta i Dodici si sono impegnati a porre dei termini per giungere ad una politica estera e di difesa comune, il che comporterà, ad esempio, l'unanimità nel riconoscimento di un nuovo stato.
Per fissare principi, obiettivi, intenzioni, ecc. è stata elaborata la Costituzione Europea, vera svolta politica dell'Unione, essa, dopo una lunghissima incubazione, ha emesso il primo vagito a Roma, Casa d'Europa (in Campidoglio, sala Orazi e Curiazi, la stessa del 1957) il 29 ottobre 2004 con la firma dei 25 capi di Stato dell'Unione, esprimendo una chiara coscienza di unità e permettendo, per la prima volta, che una regione multistatale da spazio economico diventa anche spazio di diritto (Unione come organismo e non meccanismo).

Nella sua strutturazione,
la Costituzione (quale espressione di unità di una comunità politica, con molti Stati e molti popoli) europea oltre a far sua la DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL'UOMO DEL 1948: diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona, dettaglia le competenze e la struttura delle istituzioni (La UE decide in materia di politica monetaria dell'Euro, politica commerciale verso il resto del mondo, unione doganale dei 25), stabilisce la competenza mista tra la UE e i singoli Stati per politica estera, sicurezza, energia, agricoltura, ambiente, politica sociale, sanità, giustizia, trasporti, nel PREAMBOLO, recita: la carta si ispira "Alle eredità culturali, religiose e umanistiche dell'Europa" e ai valori fondamentali della persona, promuove la "piena occupazione" e il "progresso sociale". "I popoli d'Europa sono decisi a superare le antiche divisioni e, uniti in modo sempre più stretto, a forgiare il loro comune destino", nella CARTA DEI DIRITTI, infine, fa riferimento al "ruolo centrale della persona, dei suoi diritti inviolabili e inalienabili e del rispetto del diritto".
La Costituzione europea, che entra in vigore il 1°novembre 2006, do-po la ratifica dei 25 stati membri dell'Unione europea, avrà la capacità di correggere le degenerazioni della globalizzazione e di tutelare le diversità contro le omogeneizzazione delle culture e la forza di persuasione alla pace, in sintesi
" è: una tappa importante nella costruzione dell'Europa e risposta alle sfide dell'Europa democratica, trasparente, efficace, al sevizio dei cittadini euro-pei del domani, con 25 stati e 450 milioni di abitanti;
" sancisce:. - il rispetto di valori comuni; dignità umana, libertà, democrazi-a, uguaglianza in particolare fra uomini e donne, stato di diritto e diritti umani - un modello di società fondata sul pluralismo, sulla tolleranza, sulla giustizia, sulla solidarietà e sull'assenza di discriminazioni - la cittadinanza europea - i diritti fondamentali dei cittadini - un rafforzamento della vita democratica dell'Unione;
" consolida la competenza dell'Unione in materia di politica estera e di sicu-rezza la cui guida sarà affidata a un Ministro degli Esteri dell'Unione;
" fissa gli obiettivi comuni: - pace - libertà, sicurezza e giustizia - svilup-po sostenibile, progresso scientifico - coesione economica, sociale e territoriale - solidarietà fra gli Stati membri - salvaguardia e sviluppo del patrimonio culturale europeo;
" consacra come simboli: la bandiera con dodici stelle, simboli di unità e identità dell'Europa - l'inno alla gioia della Nona Sinfonia di Beethoven, che esprime una visione di fratellanza - il motto europeo "Unità nella diversità" scelto tra le proposte di 8000 giovani - l'Euro, moneta europea - il 9 maggio, la Giornata dell'Europa.
Allo stato , però, l'UE segna il passo perché, alcuni paesi (Francia e Olanda) non hanno ratificato la costituzione per cui si ricerca un rilancio con il Giuramento di Berlino voluto dalla Germania in occasione del 50° anniversario del 25 marzo 2007.



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