Eduardo Ambrosio


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GEOPOLITICA

STORIA > NOVECENTO > LA GUERRA FREDDA

LA GEOPOLITICA



La storia è dominata dal conflitto tra le potenze continentali e le potenze marittime.

Secondo
Mackinder (1861-1947) il primato spetta al potere continentale che trae origine da quella gigantesca fortezza naturale insediata nel cuore dell'Eurasia: essa è definita Pivot (perno) Area o Heartland. Da qui si sono irradiate nella storia (a partire dai barbari) le grandi invasioni verso la fascia peninsulare, la "mezzaluna interna" (inner or marginal crescent), soprattutto in direzione dell'Europa. Dopo la scoperta dell'America, gli Stati della mezzaluna interna (o anello marginale interno) hanno occupato la "mezzaluna esterna" (outer crescent): cioè le Americhe, l'Africa subsahariana, l'Australia, rovesciando i rapporti di potenza e determinando la superiorità delle potenze marittime continentali.

Alla fine dell'Ottocento, la costruzione delle ferrovie in Russia e l'espansione industriale della Germania ridanno vigore e prospettiva alla
Pivot Area o Heartland. Di qui la necessità per la Gran Bretagna di abbandonare lo "splendido isolamento" dell'età vittoriana: allearsi con la Francia, rompere con la Germania, allestire un esercito e stabilire un asse preferenziale con la "mezzaluna esterna" (cioè gli Stati Uniti).
L'
Alleanza transatlantica - cuore della strategia occidentale nella Guerra Fredda - si avvalse di questa visione geopolitica.
A giudizio di
Spykman (1893-1943), sono invece le potenze del Rimland (Europa, Medio Oriente, Sud Est Asiatico, Giappone) a provocare i grandi conflitti.
Dal Rimbland sono partiti storicamente gli assalti al potere mondiale (Napoleone, la Germania prima guglielmina e poi nazista, il Giappone, ecc.).

Dopo la Guerra Fredda e la fine della "minaccia" sovietica, gli Stati Uniti stanno rivalutando la visione geopolitica di Spykman, guardano con sospetto e timore al successo della nuova Germania unificata, del Giappone (i suoi storici avversari nella seconda guerra mondiale) e al futuro di grande potenza della Cina: le tre potenze sono tutte comprese nella fascia peninsulare che circonda l'Eurasia (denominata, appunto, Rimland).

Da quanto premesso si possono sintetizzare
due teorie, una del potere continentale e una del potere marittimo, le stesse restano comunque binarie.

Per la prima, valutando con Mackinder le varianti Pivot Area o Hertlant (cuore dell'Eurasia e centro propulsore della conflittualità mondiale), Isola del mondo (Asia-Europa-Africa), inner or marginal crescent (Cina, India, M.Oriente, Europa) e outer crescent (Americhe, Africa subsahariana, Australia), si ottiene:

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TESI: chi domina il cuore della terra, domina L'Eurasia e chi domina L'Eurasia, domina il mondo;

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OBIETTIVI: contrastare l'eurasismo, impedire l'unità continentale euro-asiatica e tenere separate Germania e Russia;

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STRUMENTI: ideale geopolitico: la "pace" di Versailles, valorizzazione del ponte atlantico (Mahan);

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SUCCESSO TEORICO CON LA GUERRA FREDDA: indiretta influenza ideologica sulla guerra fredda, sulla dottrina del containment di Truman - Kennan e sull'approccio navalista degli USA.

Per la seconda, considerando con Spykman le varianti Heartland (potenza continentale) e Rimbland (fascia peninsulare e insulare che circonda l'Eurasia, centro propulsore della conflittualità mondiale), si ottiene:

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TESI: chi domina il Rimbland domina il mondo;

- OBIETTIVI: prevenire l'unificazione del Rimbland, impedire che il Rimbland assoggetti l'Eurasia;

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STRUMENTI: basi militari in Europa e in Estremo Oriente, rapporto preferenziale con la Russia;

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RIVALUTAZIONE DOPO LA GUERRA FREDDA: evitare la formazione di una o più egemonie nel Rimbland (ad es.: della Germania, del Giappone e della Cina), opzione strategica del "Russia First" con preoccupazione per l'unità politico-militare dell'Europa.





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