Eduardo Ambrosio


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GEMME DI SAGGEZZA (completo)

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GEMME DI SAGGEZZA

Sommario:
- MASSIME, PROVERBI, AFORISMI, ECC.
- Specifico femminile
- Vocabolarietto
- ... a Napoli (detti, personaggi, ecc.)



L'agire corretto
non deve rispondere al comando "mi piace, non mi piace" (quindi lo faccio), ma al comando "è giusto, non è giusto" (per cui l'accetto).

Chi dice che ha capito e non fa niente, non ha capito niente. (Diversamente abili)

- Speriamo che la morte ci trovi vivi ( o vi trovi vivi o li trovi vivi o lo trovi vivo o mi trovi vivo).

- Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce.

-
La vita non è solo destra e sinistra (socio – politica) ma anche alto e basso (morale e fede).

- Lo statista pensa alle nuove generazioni, il politico alle nuove elezioni.
(De Gasperi)

-
Uomo di sinistra è chi dà maggiore importanza a ciò che gli uomini hanno in comune, uomo di destra è chi pregia maggiormente ciò che li distingue.
(Bobbio)

-
Gli esami sono necessari per la conoscenza come lo sono le gare per lo sport.
Ambedue gratificano, ufficializzano, rendono stabili le cose.

- Per essere buoni angeli trascuriamo di essere buoni uomini.

- Vesuvio: la sua visione sterilizza il seme dei buoni.

- Il Vasaio usa la stessa argilla, di cui è padrone, sia per il vaso nobile sia per quello usuale.
(Bibbia)

- Al popolo togietegli tutto ma non toglitegli la lingua perché gli strappate l'anima. (Buttitta)

- Non è quello che entra (cibo) ma quello che esce (parole) dalla bocca che contamina l'uomo.

- La Bibbia è l'unico libro che si legge sempre in presenza dell'autore.

- La storia non è una prigione, tocca a noi scrivere la nostra.


-
Meglio accendere una candela che maledire l'oscurità.



- Facile essere uomo, difficile è essere un uomo.

- Tutti si preoccupano di avere un vero amico, pochi di esserlo.

- Facili profeti senza essere profeti.

- L'inevitabile non accade mai - l'inatteso accade sempre.

- Facile parlare difficile, difficile parlare facile.
(Copernico).

- Chi si esprime si salva.

- La verità è isolata.
(proverbio arabo)

- Dove non c'è sapere, non c'è possibilità d'intervento.

- Non tutto ciò che può essere contato conta, ma tutto ciò che conta può essere contato. (A. Einstein)

-
Le cose peggiori son sempre fatte con le migliori intenzioni.

- Tutte le cose nuove si costruiscono con parole antiche.

- Recuperare la saggezza annullata nel tempo della conoscenza.
(Saggezza Occidentale – Th. Eliot).

-Lo slogan è fascista di natura (s’impone).

- Il sapiente è antistorico (non si evolve).

- Chi troppo pensa poco fa.
(L. Da Vinci)

-
CHI MENO FA', PIU' GIUDICA


- Pessimismo della ragione ottimismo della volontà. (Gramsci)

- Il sonno della ragione genera mostri. (Goya)

- La paralisi da troppa analisi.

- So che è meglio sapere.

- I mediocri seguono i modelli.

- Il dovere della speranza.

- Democrazia è partecipazione.



- Ciò che dai è tuo per sempre, ciò che tieni è perduto per sempre.
(Corano)

- Se tu ti fossi conosciuto, se tu mi avessi conosciuto, non mi avresti ucciso. (Ruanda)

- Se sento, dimentico \ se vedo, ricordo \ se faccio, imparo.

- I filosofi
(Hegel, Aristotele, ecc)., non avendo eserciti a disposizione, imprigionano il mondo in un sistema.

"Tutto quello che ho per difendermi è l'alfabeto: è quanto mi hanno dato al posto del fucile".
(P. Roth)

- Gli errori della filosofia sono sempre ridicoli, quelli della religione sono sempre pericolosi.

- La democrazia è la peggiore forma di governo, ma non ne hanno inventata una migliore.

- Illuminismo: l’uomo raggiunge la maggiore età.

- Le citazioni
(latine , greche, di personaggi famosi, ecc.) sono monete false fra soldi spicci.

- Il bene, le ricchezze sono soddisfacenti solo se condivisi, no egoismo.

- Felicità è non avere il meglio di ogni situazione (ricco), ma trarre il meglio da ogni situazione
. (S. Teresa di Calcutta – S. Francesco)

- …è un dono per il credente trovare un mendicante alla propria porta.
(proverbio islamico)


- “AMATE QUESTA … (chiesa) / STATE IN QUESTA … / SIATE QUESTA … (S.Agostino)


Motto degli anarchici (da cippo villa comunale di Pozzuoli):

Ciò che più importa è che il popolo,
gli uomini tutti perdano gli istinti e le abitudini pecorili
che la millenaria schiavitù ha loro ispirato
ed apprendano a pensare ed agire liberamente
.
(Gli anarchici)


Differenza tra giornalismo e letteratura: Il giornalismo è illeggibile e la letteratura non viene letta. (O. Wilde)

Si può ingannare tutti una sola volta, si può ingannare uno più volte, ma non si può ingannare tutti più volte.

I soli uomini veramente felici sono coloro che cercano il modo di servire e di essere utili agli altri.

Oracolo della Sibilla (sempre orale, mai scritto):
Andrai ritornerai (,) non (,) morrai in guerra (una sola virgola due significati).

I soldi sono come il letame, se lo spargete in giro fa bene. Se ne fate un mucchio in un posto solo, puzza. (Francis Bacon)

Possiamo portare il cavallo alla fonte, ma non possiamo costringerlo a bere.

Fa più rumore un albero che cade, che una foresta che cresce.

Ascoltare il rumore dell’erba che cresce.

Le belle idee, come una pregiata cristalleria solo da esposizione, non le uso ma me le godo.

Chi paga il trombettiere, decide la musica. (proverbio inglese)

Molto spesso, con il cambiare del governo, per i più poveri, cambia solo il nome del padrone.

A pensar male si pecca, ma ci si indovina sempre. (Pio XI)

Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori. (Fabrizio De André)



Piantate un palo adorno di fiori in mezzo ad una piazza.
Riunitevi intorno il popolo ed avrete una festa.
Ancor meglio: offrite agli spettatori uno spettacolo, fateli attori essi stessi, fate che ciascuno si veda e si ami negli altri, affinché tutti siano più uniti.

(J. J. Rousseau)




Ci sono uomini che lottano per un giorno e sono bravi.
Ci sono altri che lottano un anno, e sono più bravi.
Ci sono quelli che lottano molti anni, e sono ancora più bravi.
Però ci sono quelli, che lottano tutta la vita, essi sono gli
imprescindibili.
(Bertolt Brecht / 1898-1956)




Solo dopo che avrai sradicato l'ultimo albero
solo dopo che avrai prosciugato l'ultimo fiume
ti accorgerai che il danaro non si mangia.

(anonimo pellerossa)

Sei stato ancora onesto, sincero e scrupoloso
oppure ti sei lasciato piegare dall'assurda tranquillità di chi crede di aver già detto tutto?
Cavalcali bene questi tuoi anni, dammi retta!

(Renato Zero)





Le rivoluzioni sono come fiumi in piena che inondano tutto, poi, se defluiscono o per il vecchio letto o per un nuovo corso, lasciano terreno fertile (limo) e ricchezza; se invece stagnano (paludi) portano malattie e zanzare (come ad esempio la rivoluzione culturale del ’68).



Si danno buoni consigli, quando non si possono dare più cattivi esempi.
(Fabrizio De André)


L’esperienza è: - “la parola con cui i grandi coprono i propri errori” (slogan anni ’60)
-
“Pettine per calvi”


Il pessimista è un ottimista che ha fatto esperienza


Amo l’umanità ma odio le persone


Unico vero interlocutore di ogni uomo, a qualsiasi livello, è l’opinione pubblica.



Opera d'arte
: un cristallo di memoria (o sapere o passione o essere) collettiva atemporale (=natura), l'artista (che non crea) lo capta e lo inserisce nel tempo rendendolo leggibile a molti.


ICONA (in arte e in religione
): finestra aperta sull'invisibile (attraverso la quale si guarda con profondità o risulta murata).

NATURA = Puzzle intelligente che ha bisogno delle nostre domande per essere ricostruito.


L
e 12 “P”:
Prima pensa/o poi parla/o perché parole poco pensate possono produrre parecchie pirlate/puttanate.

Il caffè con 10 "c":
capita come coce comodo corretto concentrato con certa celerità continuamente.


Soli si perde

Questa è la storia di 4 persone chiamate OGNUNO, QUALCUNO , CHIUNQUE e NESSUNO.

C'era un importante lavoro da fare e OGNUNO era sicuro che QUALCUNO lo avrebbe fatto! CHIUNQUE avrebbe potuto farlo ma NESSUNO lo fece.
QUALCUNO si arrabbiò perché era il compito di OGNUNO.
OGNUNO pensò che CHIUNQUE poteva farlo ma NESSUNO si rese conto che OGNUNO non l'avrebbe fatto.
Andò a finire che OGNUNO incolpò QUALCUNO quando NESSUNO fece ciò che CHIUNQUE avrebbe potuto fare
.




Esempi di lettura amboversi
(uguale sia la lettura da sx a dx che quella da dx a sx:

ai lati d’italia
i topi non avevano nipoti
mangio poco poi gnam




Vocabolarietto

- Glocal = globalizzazione + locale (in storia contemporanea).
- Ogni cittadino può segnalare troppo
rumore, schiamazzi, ecc. per gli Articoli 155, 156 e soprattutto il 659 del codice penale.
- Cognome = prescritto dal Concilio di Trento per ridurre i matrimoni consanguinei
- O.N.L.U.S. = organizzazione non lucrativa di utilità sociale
- Pontefice = getta ponti.
- Rivale = è sull’altra riva.
- Forestiero = esce dalla foresta.

Caratteristiche Ordini Religiosi:
razionalità domenicani – carità francescani - operatività benedettini




SPECIFICO FEMMINILE


- Non si nasce donna (o uomo) ma si diventa.


- Delle dieci misure di chiacchiere concesse al mondo, le donne ne hanno preso nove (O. Wilde).

- Le donne utilizzano 20000 parole al giorno, l'uomo solo 7000.


- Al giorno d’oggi, se un uomo apre lo sportello a una donna i casi sono due: o è nuova la donna o è nuova la macchina. (Filippo di Edimburgo)


- Essere donna e tacere è incompatibile (O. Wilde).


- DONNA STIMATA: DESIDERIO DELLE GENTI.


- DOVE NULLA HA POTUTO IL DIAVOLO, MANDA UNA DONNA! (proverbio polacco).


- Donne, vento e fortuna mutano con la luna.



La donna, nella fase fertile, avendo più rapporti sessuali, opera una selezione naturale e fa vincere il migliore. Le gravidanze più sicure sono nella prima fase di fertilità (dai 14-16 anni) poi l'apparato degenera (le donne, nelle società primitive, naturalmente e senza assistenza alcuna procreano in tenera età, al contrario, nelle società avanzate per cultura - studio, convenzioni, ecc. - partoriscono in età molto più avanzata procurando l'indebolimento della specie umana.




… E a Napoli

va’ chian’ ch’ vac’ e’ press’.


‘a sciortà do’ piecor’: nasce cornuto e more accis’.

- patatè vot’ ‘a rot’ pigl’ ‘e fess’ a un’ a vot’.

- sciorta scio iesc’ fammet’ sputà ‘n facc’.

- sciorta e cazze ‘n cul’ viat’ chi ‘nnvav’.

- anema ‘e chillu marito mio chiammete a chist’ che sta p’ ‘a via.

- si 'a mmiria foss’ cogl’, ognun’ s’ ‘a schiattass’.

- n’ ‘agg’ scavorat’ strunz’, ma tu aiesc’ che pier’ a for’ a’ tian’.

- quann’ ‘o voio nun vo’ vev’ ai vogl’ do siscà’.

- è venut’ viernì pe’ mal’ vestut’, mal’ a me ch’ c’ ‘iagg’ ‘ncappat’.

- Chi nun’ vulett’ se ne futtett’ diciassett’.

- Po’ paré brut’ m’jagg’ ‘nguiat’ l’esistenza.

- O monac’ o serv’ ‘e ddie amment’ nun’ trov’ ‘o par’ mie.

- ‘a sciort’ ‘e cazzet’ jett’ a piscià e se ne carett’.

- ‘a disgraz’ ‘e pullcenell’ è quann’ chiov’ fin’ fin’.

- nu’ sord’ ‘a musurella e chill’ amich’ semp’ dorm’.

- Marì Marì si te vuò’ provver’ sai ‘a via.

- bona sera e bona nott’, ‘o lup a ret’ ‘a port’, ‘o lup’ ‘a ret’ ‘a casa, ‘o malamente esc’ e ‘o buon’ tras’.

- Signò’ dalle ‘e lum’ o miettil’ ‘nmieze ‘e lum’.

- ‘o llatt’ ‘e piett’ nun’ va co’ liett’.

Spaccati di vita a Napoli

Uno dei più antichi e magici personaggi dell'universo dei quartieri popolari è il

Femminiello

Cerasela, Assunta in cielo, Terrì Bon Bon, Nucchetèlla, Orchidea, 'A bidelluccia mia, 'A sposa nera, Donna cucù, Bataclàn, Cappellavecchia, Vel' e sposa sono i nomi che, evo-cando colorati universi, riguardano femminelle della città, persone che non hanno niente a che fare con il moderno gay o travestito, vere e proprie femminelle che sono sempre più rare.
Il femminiello è una figura omosessuale tipica della cultura tradizionale popolare partenopea di aspetto marcatamente effeminato se non proprio travestito. Presenza consueta a Napoli da tempo immemore, a volte spettacolarizzata, esibita con naturalezza o seminascosta (Di Giacomo dice dell'"Imbrecciata" con il suo "vico Femminelle").
Questa figura napoletana, molto studiata, è interessante dal punto di vista comportamentale e antropologico, presenza familiare dei quartieri popolari di Napoli, geneticamente maschile con atteggiamenti, movenze e bisogni tipicamente femminili, mai travestito totalmente è vissuto ben integrato fino agli anni Ottanta. Dedicandosi a piccoli aiuti domestici la femminella aiutava a fare la spesa giornaliera, badava ai bambini delle famiglie in cui le madri erano costrette a lavorare si dedicava ai lavori di casa, al rammendo degli abiti, teneva compagnia agli anziani, insomma collaborava attivamente all'arcaica economia del vicolo e non era mai un deviato ma al massi-mo uno stravagante. Né uomo né donna, era la figura per eccellenza della diversità ed era de-positaria dei poteri magici dei diversi. Così la femminella tirava i numeri per la riffa e gridava quelli della smorfia per giocare al lotto o alla tombola in una comunità che ne rispettava e difen-deva il ruolo.
La collettività sostituendo la comunità ha inghiottito la femminella producendo altre forme di i-dentità di genere meglio affermate come il travestito, il transessuale o il potente gay occidenta-le. Quest'ultimo ha cambiato ambienti e tipi di rapporto con una forte differenza di orientamento e scelte sessuali: il gay può accoppiarsi con altri gay, la femminella non può accoppiarsi con al-tri come lei, ma solo con il maschio eterosessuale.
Insomma non c'è stata un'evoluzione bensì un'estinzione silenziosa della femminella, soppian-tata da figure meglio radicate nel humus soc

FIGURE CARATTERISTICHE:

'
o pezzente
Uno dei mestieri che fino agli anni Settanta del '900 qualcuno, soprattutto in provincia, faceva era quel del pezzente - ieva pezzenno (elemosinando).
Il soggetto spesso ben vestito giungeva in un cortile o vicolo si buttava a terra - se iettava 'nterra - fingendo un malore dovuto a finte malattie, mutilazioni o quant'altro; insomma metteva su una vera e propria sceneggiata. a volte la caduta era accompagnata da scatti e urla - se faceva ven' 'e mosse.
In genere la risposta che la commedia aveva era immediata e pietosa: le donne richiamavano l'attenzione, i ragazzi correvano a vedere cosa era successo, gli uomini si davano da fare per procurare una sedia dove far sedere il poveraccio. Spesso, lo svenimento veniva finto anche da seduto e allora era tutto un accorrere a prendere l'aceto da mettere sotto il naso dell'attore e favorirne il rinvenimento.
La commedia durava il tempo necessario a che la comunità del vicolo sapesse della malattia dell'uomo (a volte anche di donne) e dell'impossibilità di lavorare. E allora arrivavano pezzi di pane, qualche salame, una bottiglia di vino, da portarsi via in un sacchetto, dopo che l'uomo s'era un poco ristorato con un bicchiere di vino o altro. Quasi mai riceveva monete: il denaro era scarso per tutti. E se qualche volta accadeva le poche lire erano il frutto di una colletta tra tutto il vicinato che si era veramente commosso per la sorte dell'uomo oppure aveva apprezzato quella sorta dei recita che 'o pezzente aveva fatto.
Poi il tutto veniva ripetuto in altro vicolo opportunamente distante.



'e pannazzare

Venditori ambulanti di stoffe. Essi arrivano in un cortile o vicolo con tutta la loro mercanzia posta sulle spalle. In genere si trattava di due grosse mappate messe abilancia su una spalla; un'altra mappata era infilata al braccio sinistro, Un grido - 'o mesaleee! (tovaglia da tavolo) 'e panne p''a cucinaaa! (strofinacci per la cucina) - in genere bastava per far affacciare la massaia fuori dall'uscio. A quel punto l'uomo chiedeva due sedie o altro su cui apriva e stendeva la mercanzia: pezze di stoffa, di cotone o seta, in estate, o panno in inverno per tovaglie da cucine, per una gonna, ecc. Nella mappata al braccio vi era l'intimo: 'e cazettielle (calzini), 'e ma(u)ccature (fazzoletti).


' o cravunaro

Sempre tutto annerito portava nel vicolo 'e cravune (carboni) e 'a cravunella (carbonella), 'a vrasa p''a furnacella (la brace per lafornacella) e 'a muniglia (carbonella dalle briciole dei carboni).


'a lattàra

In sostituzione del lattaio che girava con la sua vacca per fornire latte dirattamente dalle mammelle, arrivò la lattaia che traspotava secchi di latta colmi di latte: il latte appena munto, tra le altre, serviva per preparare '
o llatte quagliato (il latte cagliato) uno squisito formaggio fresco da consumare in mattinata, su fette di pane caldo e croccante.


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