Eduardo Ambrosio


Vai ai contenuti

Menu principale:


Lenin: "Le Tesi di Aprile"

UNIVERITA'... > Popolare di TERZIGNO

Lenin: "Le Tesi di Aprile"

Il movimento che prese il nome di "Rivoluzione di febbraio" ebbe inizio il 7 marzo 1917 con lo sciopero degli operai, a cui si collegarono gli scioperi di altre fabbriche e manifestazioni di massa contro la guerra.
I manifestanti divennero padroni della città e si organizzarono in un Soviet (consiglio) di operai.
Nel frattempo la Duma, sebbene formalmente sciolta, nominò un governo provvisorio, presieduto dal principe
L'VOV (15 marzo); nello stesso giorno lo Zar Nicola II abdicò e così cessò di esistere il potere zarista.

Al
governo provvisorio, che aveva intenzione di ristabilire l'ordine e di continuare la guerra, si contrappone il Soviet di Pietrogrado (costituito dai rappresentanti dei partiti della sinistra).
Il 16 aprile rientrò dalla Svizzera il
capo dei Bolscevichi Lenin, il quale espose le

"Tesi di Aprile",

secondo cui la borghesia russa era incapace di portare a termine il "processo" rivoluzionario, per cui indicava la necessità di passare subito ad una fase più avanzata della rivoluzione, sostituendo al governo provvisorio un governo dei Soviet.

Si intensificò così lo scontro sociale e la protesta contro la guerra, animata dai bolscevichi. Accettando le Tesi di Aprile i bolscevichi, decisero di passare all' azione nella notte tra il 6 ed il 7 novembre
(iniziava così la rivoluzione di ottobre), occupando militarmente Pietrogrado e conquistando il Palazzo d' Inverno (sede del governo provvisorio).

Lo stesso giorno dell' insurrezione il "
Congresso panrusso dei Soviet" costituì un nuovo governo (Sovnarcom: soviet dei commissari del popolo) presieduto da Lenin e che comprendeva anche Trotzkij come ministro per gli esteri e Stalin (clicca per saperne di più) come ministro per le nazionalità.

Il
nuovo governo sovietico (clicca per saperne di più) subito si diede da fare emanando i primi decreti che richiedevano:
- ai belligeranti, immediate trattative di pace;
- la ripartizione della terra tra i contadini poveri
- l'esproprio senza indennizzo della grande proprietà terriera;
- la creazione di una polizia politica incaricata a stroncare i movimenti controrivoluzionari: la "
CEKA".

Ci volle un mese perché la rivoluzione dilagasse nel resto del paese, ma verso la fine di novembre Mosca fu conquistata. L' uscita dalla guerra consentì all'
Armata Rossa (esercito sovietico guidato da Trotzkij) di concentrarsi nella guerra civile interna, contro le "armate bianche" anticomuniste, attive in Ucraina e in Estonia, appoggiata dai paesi dell'Intesa, perché scosse dalla paura di una possibile estensione della rivoluzione in altri paesi. Di conseguenza il governo sovietico affidò al partito bolscevico un sistema di gestione autoritaria dall'alto e militarizzata, dell'economia e della società.

Questo frangente fu detto
"comunismo di guerra "che portò: ad un razionamento degli alimenti; a requisizioni forzate delle eccedenze granarie; alla militarizzazione della produzione industriale e addirittura all' imposizione del lavoro obbligatorio.

L'economia sovietica subì, grazie alla "guerra civile", un notevole crollo e il "
comunismo di guerra" suscitò molto spesso agitazioni popolari da parte di contadini, operai e militari.
Nasce la
NEP (nel 1921), in cui lo stato conservava il monopolio del sistema bancario, del commercio estero e dell' industria ma liberalizzava la produzione ed il commercio dei prodotti agricoli; tutto ciò consentì al paese di fuoriuscire da quella fase di carestia in cui era venuto a trovarsi.
Una volta ottenuta la pacificazione del paese, il 30 dicembre 1922 venne costituita la
"Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche" - URSS.

Il 21 gennaio 1924 Lenin morì



Torna ai contenuti | Torna al menu